di Antonio Torrelli

PERUGIA - Nessuna nuova riconciliazione. La Resistenza ha liberato il Paese dal giogo del nazi-fascismo e ha contribuito a creare le basi per la nascita della Repubblica italiana sin dagli albori della Costituente. Chiudendo definitivamente la partita con chi all'epoca decise di appoggare la RSI e andare contro le forze partigiane.

La storia in tutto questo parla chiaro. Con l'amnistia del 1946 promossa dall'allora Ministro della Giustizia e segretario del PCI Palmiro Togliatti, la questione è andata definitivimente in archivio. Riconciliazione fatta ed ex repubblichini reinseriti nel tessuto sociale. E allora perchè allo stato attuale c'è ancora chi propone nun'equiparazione tra il Movimento Partigiano e gli ex di Salò?

Da qui parte la nuova iniziativa del Prc di Perugia, che oggi ha pubblicamente dichiarato l'intenzione di presentare un'ordine del giorno in tutti i consigli comunali del territorio provinciale e della Provincia stessa per bloccare definitivamente i patrocini e le concessioni di spazi e sale pubbliche ad associzioni e gruppi che si definiscono "fascisti del terzo millennio".

"E' l'inizio di un percorso che ci pone l'obbligo di rispondere in maniera organica ad avvenimenti che si scontrano con i principi dell'antifascismo -ha dichiarato dal CERP della Rocca Paolina il coordinatore provinciale dei Giovani Comunisti di Perugia, Andrea Ferroni- e per riportare al centro dell'attenzione il valore della Resistenza quale cardine fondamentale per la nascita della Costituente e della nostra Repubblica".
Una campagna che ha come auspicio quello di vedere sciolte le associazioni di matrice neofascista presenti sul territorio. E che negli ultimi tempi, da Gubbio fino a Bastia Umbra e Foligno, ha sollevato non poche polemiche per attacchi alle stesse sedi di Rifondazione o per la concessione di sale di consigli comunali destinate al dibattito dei fascisti di nuova generazione.

"Vorremmo assistere ad uno scioglimento immediato di tutti questi movimenti e gruppetti che in diversi casi hanno ricevuto il benestare di determinate istituzioni -ha sottolineato il segreario provinciale del Prc di Perugia, Enrico Flamini- mostrando, allo stesso tempo, a tutta la comunità il fatto che di fronte ad avvenimrnti di una certa gravità non tutto il Paese rimane narcotizzato e indifferente. Noi -sempre Flamini- vogliamo dare una chiara risposta a tutto questo e lo faremo anche attraverso l'assemblea pubblica sull'antifascismo prevista per venerdì 25 giugno". E non solo.

Un'altra delle questioni che proprio non viene digerita dal gruppo di Rifondazione è la cosiddetta proprosta di "legge Fontana", una bozza in cui viene affermata l'equiparazione tra Partigiani ed ex militanti della RSI.
"E' un'autentica vergogna -ha spiegato il segretario Anpi di Pietralunga, Furio Benigni- perchè ad oggi non serve nessn altro tipo di riconciliazione. C'è già stata subito dopo la fine della guerra e la vittoria della Resistenza sul fascismo, quindi nessuno si inventi strane formule per portare sullo stesso livello chi ha lottato per la libertà e chi invece combatteva per il mantenimento della dittatura".

Memoria viva, dunque. Sempre e in ogni dove. Come hanno testimoniato la staffetta partigiana Alfredo Moscatelli e il combattente Ruggero Inno, presenti per l'occasione in sostegno dell'iniziativa del Prc.
"Come sosteneva Primo Levi -ha concluso il capogruppo provinciale Luca Baldelli- 'chi dimentica il passato è condannato a riviverlo. Per questo noi saremo fermi e proseguiremo il nostro cammino attraverso iniziative di carattere politico e sociale affinchè la memoria rimanga alta nel tempo".

 

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