Rifondazione comunista dell’Umbria invita tutte le forze politiche e sociali e i cittadini sinceramente democratici a celebrare domani la “giornata della memoria”. La data della celebrazione cade il 27 gennaio perché è stato in quel giorno che i cancelli di Auschwitz sono stati abbattuti dai soldati dell’Armata Rossa, che hanno finalmente dato la libertà ai sopravvissuti del più grande sterminio di massa del XX secolo.
Il 27 gennaio si ricorda la Shoah, lo sterminio del popolo ebraico, ma si ricordano anche le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.
La barbarie nazifascista ha prodotto una ideologia terribile, basata sulla presunta supremazia di una razza sulle altre, e ha introdotto la sistematica eliminazione dell’avversario ideologico e politico come regola di eliminazione dei conflitti e del dissenso nella società, realizzando una pacificazione sociale fondata sul terrore, la violenza, la morte.
Per difendere la nostra democrazia, riconquistata in gran parte dell’Europa con il sangue e il sacrificio di tanti giovani impegnati dell’antifascismo e nella lotta di Resistenza, per garantire le libertà e i diritti civili, sociali e politici occorre “non dimenticare”, e ricordare, senza retorica, ma sempre con viva commozione, l’ignominia di quella tragedia e l’eroismo di chi ha cercato di opporvisi.
Nel nostro paese tanti sono stati i campi di smistamento dei deportati, di concentramento e anche di sterminio, tra cui spiccano i nomi della Risiera di San Sabba e dei campi di Borgo San Dalmazzo, Fossoli, Bolzano. Ma anche in Umbria, a Colfiorito, sono tristemente note le casermette in cui sono stati rinchiusi molti prigionieri, a partire dal maggio 1939, tra cui l’antifascista Lelio Basso, esponente di spicco del Partito socialista.
Bisogna sempre tenere presente l’importanza della memoria come elemento fondamentale per trasmettere alle nuove generazioni i valori alla base della democrazia, della libertà e della ricerca della felicità e considerare che un paese senza memoria è un paese senza futuro. Ricordare queste pagine oscure non è facile ed è ancora doloroso, ma è essenziale per garantire un antidoto forte contro la violenza, il terrore, l’eliminazione dell’avversario politico e salvaguardare l’impianto democratico dell’Europa del dopoguerra.

 

Stefano Vinti, segretario regionale Prc-Umbria

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