12 - 13 Giugno, VOTA 4 SI' ai referendum

Due sulla privatizzazione dell'acqua, poi energia nucleare e legittimo impedimento.
Sono quattro i quesiti sui quali i cittadini saranno chiamati a pronunciarsi in un referendum domenica 12 e lunedì 13 giugno. Ricordiamo che questo tipo di referendum può essere solo abrogativo, cioè si richiede l'annnullamento di una norma già esistente e che la consultazione è valida se si reca alle urne il 50% più uno degli aventi diritto.

<strong>Referendum 1</strong>
Riguarda la modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. In pratica si chiede l'abolizione della privatizzazione dei servizi pubblici, tra cui quelli idrici, che resterebbero quindi in mano pubblica.

<strong>Referendum 2</strong>
Riguarda la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all'adeguata remunerazione del capitale investito per impedire di fare profitti sull'acqua. Si chiede infatti l'abolizione della norma che prevede la sicurezza dei guadagni da parte delle società private alle quali sono stati affidati i servizi idrici, quindi la possibilità di aumentare le tariffe. Oggi, con le norme in vigore, il gestore privato può caricare sulla bolletta fino al 7% a remunerazione del capitale investito, senza neanche dover garantire un miglioramento qualitativo del servizio.

<strong>Referendum 3</strong>
Riguarda le nuove centrali per l'energia nucleare. Dopo la decisione della Suprema Corte, il testo del quesito dovrà essere riformulato. In ogni caso, in caso di vittoria del sì, verrebbe vietata la possibilità di costruire nuove centrali.

<strong>Referendum 4</strong>
E' quello promosso da Di Pietro che chiede l'abrogazione della legge 7 aprile 2010, n. 51 in materia di legittimo impedimento del presidente del Consiglio dei ministri e dei ministri a comparire in udienza penale. La Corte Costituzionale aveva già parzialmente abrogato la legge sul legittimo impedimento, in particolare nella parte che dava alla presidenza del Consiglio la possibilità di «autocertificare» l'impedimento costringendo il giudice a rinviare l'udienza. Con il sì si abolisce l'intera norma.

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