PERUGIA - Il 12 e 13 giugno 2011 si voterà per i quattro quesiti referendari: legittimo impedimento, realizzazione di impianti nucleari e privatizzazione dell’acqua.

La rilevanza degli argomenti richiede una grande partecipazione popolare per ottenere che almeno il 50 per cento più uno degli aventi diritto vada a votare.

I quesiti referendari trattano temi fondamentali che cercano di condurre il paese verso nuovi modelli di sviluppo, sostenibili e in una prospettiva di tutela dei beni comuni. Gli interessi economici in ballo sono considerevoli, per questo il Governo cerca di rendere inefficace il referendum imbavagliando l’informazione o distorcendola; il fine è chiaro, non raggiungere il quorum, rendendo di fatto impossibile al cittadino esercitare il diritto di decidere in prima persona del futuro del proprio paese.

ACQUA PUBBLICA:
Beni comuni, come l’acqua, non possono essere oggetto di speculazione da parte dei privati. L’acqua è un diritto universale e inalienabile, per questo, non può essere considerata una merce e deve restare fuori dalle logiche e dagli interessi privati. Solo togliendo la possibilità di fare profitto con l’acqua si libererebbero risorse da investire nella rete idrica e si abbasserebbero le tariffe. Il servizio idrico deve avere perciò una gestione pubblica attraverso la partecipazione diretta delle comunità locali e dei cittadini.

NO AL NUCLEARE:
Siamo chiamati di nuovo ad esprimerci sulla questione del nucleare, dopo che nel 1987 venti milioni di italiani si pronunciarono contro.
Mentre tutti i più grandi paesi hanno già avviato piani energetici per uscire dal nucleare, perché non più conveniente e troppo pericoloso, come insegna la tragedia del Giappone, il Governo italiano vuole costruire centrali atomiche e taglia gli incentivi al fotovoltaico.
Noi crediamo invece che l’Italia debba ripensare il proprio programma di approvvigionamento energetico incentivando e sostenendo le energie alternative e rinnovabili.

NO AL LEGITTIMO IMPEDIMENTO:
Vincere le elezioni e ottenere il consenso popolare non significa essere al di sopra della legge: abrogare il legittimo impedimento renderebbe il Capo del Governo e tutti i Ministri cittadini normali, dunque processabili ordinariamente dalla Giustizia italiana.
Pensare che ricoprire incarichi istituzionali possa garantire l’immunità è un’idea che contestiamo fortemente. La politica deve essere esempio di integrità morale per i cittadini e deve evitare anche la minima ombra di sospetto nei suoi rappresentanti.

Circolo PRC “P. Togliatti”
Circolo PD S.Sisto-Santa Sabina
Circolo PD Castel del Piano
Circolo IDV Perugia Sud
 


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