La questione della chiusura dei plessi di montagna partita dall'Umbria vertenza nazionale
Si è svolto nella sede nazionale ANCI a Roma, nella giornata di mercoledì 10 novembre, un incontro promosso da alcuni sindaci di piccoli Comuni dell'Umbria, della Campania, dell' Emilia Romagna, del Friuli Venezia Giulia, delle Marche, della Toscana, con la partecipazione di rappresentanti di UNCEM nazionale e di Legambiente; ciò a seguito del documento “La difesa della scuola pubblica nei Comuni montani” promosso il 14 luglio 2010 dal Comune di Montegabbione (sottoscritto da 43 sindaci umbri, dalla Regione Umbria, dalle Province di Terni e Perugia, nonché dall’ANCI e dall’UNCEM regionali) e recepito dall’ANCI Umbria nel documento “In difesa della scuola pubblica a salvaguardia delle scuole di montagna” presentato il 1 ottobre 2010.
La questione della chiusura dei plessi di montagna partita dall'Umbria diventa vertenza nazionale e si interseca con le rivendicazioni dei piccoli comuni sul mantenimento nei territori dei plessi scolastici e della scuola pubblica
Si è svolto nella sede nazionale ANCI a Roma, nella giornata di mercoledì 10 novembre, un incontro promosso da alcuni sindaci di piccoli Comuni dell'Umbria, della Campania, dell' Emilia Romagna, del Friuli Venezia Giulia, delle Marche, della Toscana, con la partecipazione di rappresentanti di UNCEM nazionale e di Legambiente; ciò a seguito del documento “La difesa della scuola pubblica nei Comuni montani” promosso il 14 luglio 2010 dal Comune di Montegabbione (sottoscritto da 43 sindaci umbri, dalla Regione Umbria, dalle Province di Terni e Perugia, nonché dall’ANCI e dall’UNCEM regionali) e recepito dall’ANCI Umbria nel documento “In difesa della scuola pubblica a salvaguardia delle scuole di montagna” presentato il 1 ottobre 2010.
Il verbale della riunione con proposte operative è stato presentato ed approvato dalla Commissione Istruzione e Scuola dell'Anci, riunitasi a Padova in occasione della XXVII Assemblea annuale dell'Associazione ANCI, dove si chiede di convocare al più presto un coordinamento dei piccoli Comuni sulle questioni specifiche a livello nazionale.
Un documento a salvaguardia della scuola pubblica delle scuole di montagna e dei piccoli Comuni, era gia' stato presentato in occasione della X Conferenza Nazionale dei Piccoli Comuni tenutasi a Riccione lo scorso settembre.
I partecipanti all'incontro nel ribadire l'impegno nella difesa della scuola pubblica, in particolare nelle zone montane, nei piccoli Comuni e nelle piccole isole, chiedono un chiaro segnale da parte dell'Assemblea nazionale dell'ANCI sulla salvaguardia del servizio scolastico, laddove esso è messo in pericolo a causa dei tagli lineari in via di attuazione a seguito dell'articolo 64 della legge n. 133/2008 (conversione decreto legge n. 112/2008, cosiddetta manovra d’estate) e del conseguente Piano programmatico.
Questo ulteriore documento pone gli accenti su una verifica da effettuare in Conferenza Unificata su tre temi: 1) accertare, per il prossimo anno scolastico 2011-2012, l'entita' dei risparmi realizzati a livello delle singole Regioni (considerato anche l'avvenuto raggiungimento in alcune di queste dei parametri previsti nel Piano programmatico a seguito dell'art. 64 della legge 133/2008); 2) valutare la possibilita' di rivedere alcuni parametri previsti dal DPR n. 81/2009 soprattutto per quelli riguardanti le pluriclassi e il personale ATA, che stanno mettendo in serissima difficolta' molte realta' scolastiche, in particolar modo quelle ubicate nei comuni montani e nei piccoli Comuni; 3) dare attuazione a quanto previsto nell'ipotesi di accordo sull'applicazione del Titolo V in materia di istruzione all'interno della scuola, circa i nuovi criteri per l'assegnazione degli organici alle singole Regioni.
Nel documento si sottolinea, infine, l'urgenza di sollecitare il MIUR a emanare i provvedimenti necessari per garantire la ''continuita' didattica' pluriennale (come avviene da anni nel Trentino), impegno piu' volte ribadito anche dallo stesso Ministro della pubblica istruzione, in particolare per le scuole dei Comuni montani e dei piccoli Comuni e per il ''sostegno' agli alunni diversamente abili.
Questo documento vuole essere un ulteriore tassello per affrontare le difficoltà in cui si trovano i Comuni montani e i piccoli Comuni in tema di istruzione. Le disposizioni in materia di organizzazione scolastica hanno prodotto considerevoli riduzioni di risorse nel settore scolastico. Riconosciamo la necessità di ridurre i costi ma devono essere mantenute le garanzie dell'istruzione e formazione scolastica, garantendo servizi adeguati per tutti i cittadini.
Spesso è solo grazie alla responsabilità dei Comuni che si riescono a garantire servizi efficienti, sopperendo così a funzioni non propriamente Comunali, non sufficientemente garantite ad oggi dalle politiche dell'attuale Governo in carica.
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