Si è svolto questa mattina a Perugia un incontro tra Fiom e Cgil dell’Umbria e le forze politiche regionali del centrosinistra. Per Rifondazione comunista erano presenti all’incontro Luciano Della Vecchia, componente della segreteria regionale e responsabile regionale lavoro, e Enrico Flamini, segretario della Federazione provinciale di Perugia.

L’incontro è stato positivo e cordiale, e gli esponenti di Rifondazione comunista hanno ribadito il pieno sostegno del Prc allo sciopero indetto dalla Fiom per il prossimo 28 gennaio. Già da alcune settimane Rifondazione ha provveduto a presentare nelle assemblee elettive della regione ordini del giorno a sostegno della mobilitazione dei metalmeccanici nella difficile vertenza che li vede impegnati con la Fiat di Marchionne e con Federmeccanica per la difesa del contratto collettivo nazionale di lavoro. Inoltre, il Prc nel prossimo fine settimana sarà presente con i propri iscritti e militanti in diverse piazze e mercati dei principali centri della regione con presidi e volantinaggi finalizzati alla partecipazione e al pieno appoggio della mobilitazione del 28 gennaio.
Dopo l’esito del referendum di Mirafiori e la straordinaria prova di dignità che hanno mostrato gli operai che hanno detto di no al ricatto di Marchionne, Rifondazione comunista ritiene fondamentale raggiungere due importanti obiettivi, in modo da dare forza e operare da cassa di risonanza in tutte le sedi politiche e sociali per la lotta dei lavoratori metalmeccanici: da un lato, costruire un fronte unitario delle forze politiche e sociali democratiche e progressiste a supporto della vertenza della Fiom, dall’altro, premere perché venga generalizzato lo sciopero del 28 gennaio, in modo che l’intera Cgil,con tutte le categorie, i sindacati di base, i movimenti degli studenti e dei precari chiamino alla lotta tutti coloro che vogliono difendere l’impianto democratico della nostra Costituzione e della società. Solo una risposta forte e generale di tutto il mondo del lavoro, infatti, potrà rispondere adeguatamente agli attacchi di Confindustria, dei sindacati gialli, del governo Berlusconi ai diritti e alle conquiste dei lavoratori, alla democrazia e alla rappresentanza nei luoghi di lavoro, alla contrattazione collettiva.

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