La politica come la ruota della fortuna
C'è da aspettarsi veramente di tutto a sinistra dopo che il Berlusconismo ha trionfato ovunque. Non è solo questione di nomi sulle bandiere e sui loghi di partito, non è solo questione di agenzie comunicative che contano più delle segreterie di partito, è anche una questione che riguarda i comportamenti delle cariche pubbliche. Il nuovo che avanza insomma è bello fuori e democristiano dentro, della peggior specie, quello del trasversalismo in politica. Siamo cattivi vi chiederete, e come non esserlo con uno come Renzi che per difendere la sua città va ad incontrarsi niente di meno che con Berlusconi ad Arcore, e lo fa in forma privata? E chi è Renzi per fare una cosa del genere? Quale canale privilegiato lo ha portato ad incontrarsi nel castello dell'imperatore? Ed a nome di chi ha parlato, della sua città? Ne siamo sicuri? Lo sapevano i suoi consiglieri di maggioranza, i suoi assessori di questo viaggetto lombardo? E gli altri comuni italiani, e gli altri sindaci? Se facevano tutti come Renzi davanti casa di Berlusconi ci sarebbe stata la fila di amministratori. Renzi però mica è come gli altri, lui è furbo, ha giocato in proprio sperando che un dialogo privato con Silvio risolvesse i problemi della sua Firenze, lui non fa conflitto sociale, non protesta, non sale sopra i tetti. Anzi lui dai tetti fa scendere gli assessori che protestano, come ha fatto con l'assessore regionale del PRC Allocca che protestava contro i tagli di Berlusconi inviandogli contro i vigili comunali. Renzi insomma è andato a girare la ruota della fortuna ancora una volta, come fece giovanissimo nel 1994 andando ad una puntata del quiz condotto da Mike Bongiorno. Del resto lui per Firenze farebbe questo ed altro, magari anche un pokerino con Tremonti.
Piobbichi F. per controlacrisi.org
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