Di Armando Allegretti

PERUGIA - E' lunga e impervia la strada che porta alla redenzione. Ed è dura la vita dei pellegrini che decidono di ripercorrere la Via di San Francesco. Certo è che una volta giunti in "cima" il perfetto pellegrino avrà diritto ad un attestato di partecipazione.

Si chiamerà "Testimonium Viae Francisci" e sarà rilasciato ad Assisi, congiuntamente, dalla Basilica Papale di San Francesco, da quella di santa Maria degli Angeli in Porziuncola e dalla Diocesi di Assisi, Nocera Umbra e Gualdo Tadino, a tutti coloro che a piedi, in bicicletta e a cavallo abbiano compiuto il pellegrinaggio lungo la Via di Francesco, con la manifesta intenzione di visitare la tomba del Santo.

Detta così sembra facile, ma per ottenere il "Testimonium", dovra' prima essere esibita la "Credenziale del Pellegrino", ovvero un documento di viaggio che, rilasciato da conventi e parrocchie lungo la via (in ricordo dell'antica 'lettera di presentazione' che le autorità ecclesiastiche rilasciavano ai viaggiatori) i viandanti porteranno con sè, per attestare la propria condizione di pellegrino e l'intenzione di volersi recare presso la tomba di San Francesco di Assisi.

Il lasciapassare, per ottenere il "Testimonium", dovrà essere presentato di persona, munito di tutti i timbri e le date, in grado di certificare che il pellegrino abbia percorso a piedi almeno gli ultimi 75 chilometri, e almeno 150 se in bicicletta o a cavallo.

Il documento, realizzato con il contributo della Regione Umbria, ha tutti i crismi dell'ufficialità: esso infatti viene emesso con l'approvazione della Conferenza Episcopale Umbra, la Custodia Generale del Sacro Convento di Assisi, la Provincia Serafica di San Francesco e la Provincia di San Francesco di Assisi.

"E' importante, ha detto mons. Paolo Giulietti, Vicario Generale della Diocesi di Perugia e presidente del Consorzio 'Francesco's Way', mettere Assisi al centro di una rete di cammini, che diano l'immagine di una Umbria ancora capace di parlare dei valori della spiritualità.

Secondo l'assessore al turismo della Regione Umbria Fabrizio Bracco si tratta di "un progetto nel quale crediamo molto, e' un modo moderno di avvicinarsi alla tradizione francescana ed uno strumento ulteriore per caratterizzare le politiche turistiche, valorizzando la dimensione spirituale dei cammini, il loro contenuto di riflessione e di scoperta di se". "Sono percorsi in luoghi densi di silenzio - ha detto Padre Enzo Fortunato, responsabile dell'ufficio stampa del Sacro Convento di Assisi -, tanto piu' necessari oggi in cui ci vogliono parole che nel silenzio maturino, per far si' che il cuore dell'uomo parli al cuore di Dio".

Certo è che si tratta di un'iniziativa singolare, unica e originale nel suo genere l'attribuzione di una carta da viaggio, una vera e propria credenziale di riconoscimento dedicata a tutti coloro che, pellegrini per motivi religiosi e non, si mettono in cammino sulla via del “Poverello di Assisi”, testimoni di un valore umano irrinunciabile.

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