Il Gruppo consiliare di Rifondazione Comunista ha pronto un ordine del giorno che chiede al Comune di Perugia, a Sindaco e Giunta di sostenere ed aderire allo sciopero indetto dalla Fiom il 28 gennaio a tutela del diritto al lavoro.
Quello che si sta cercando di fare a Mirafiori non riguarda solo il metalmeccanici ma parla a tutti i lavoratori italiani. In modo autoritario Marchionne avanza il ricatto più inaudito e anticostituzionale mai sentito nella storia repubblicana: O LAVORO O DIRITTI.
Rifondazione Comunista è dalla parte dei lavoratori e di quei sindacati coraggiosi che non sono disposti a barattare nessun diritto, tantomeno per poche briciole e per di più avvelenate.
In Italia è in atto un progetto restauratore sostenuto da Governo e Confindustria che cerca di riportare il paese a prima del novecento e che risponde alla crisi perseverando sugli errori che invece l’hanno prodotta: abbattimento dei salari e dei diritti, smantellamento dello stato sociale, deregolamentazione del lavoro e dell’economia, sostegno ai grandi speculatori finanziari internazionali. Questa ricetta oltre che socialmente ingiusta è profondamente sbagliata: abbiamo visto infatti che competere al ribasso con paesi come la Cina non risolve il problema ma che al contrario, come accade in Francia e Germania, è con la ricerca e l’innovazione che si possono sostenere produzione, salari e diritti.
Far passare l’idea che la crisi della Fiat (unica casa automobilistica europea che vede crollare a picco le vendite) è legata a dieci minuti di pausa pranzo o dall’assenteismo dei suoi dipendenti (che rispetto ai propri colleghi europei hanno stipendi molto più bassi) ci dice quanto Marchionne (che invece ha il reddito di amministratore delegato più alto del mondo e prende 450 volte un operaio di Mirafiori) sia realmente interessato a risollevare le sorti della casa automobilistica torinese.
Rifondazione Comunista è convita che il lavoro può rappresentare il vero catalizzatore delle forze democratiche in un’ottica di alternativa a questo Governo e alle ricette liberiste e fuori dal tempo che porta avanti.
In questi giorni si è parlato molto di possibili elezioni anticipate e di ipotetici schieramenti, noi pensiamo che per determinare un’alternativa politica a Berlusconi occorre prima indicare un’alternativa sociale per il paese.
Occorre quindi avviare un percorso dove al posto di profitto e interessi particolari vengano messi al centro diritti e lavoro come elementi fondanti di una società capace di prospettare pace, giustizia.
La lotta della Fiom è dunque una lotta che va in questa direzione, per la democrazia e per i diritti ma anche per la ricomposizione di un’alternativa sociale e politica alla quale tutte le forze democratiche e progressiste devono contribuire.
Lanciamo quindi un appello a tutte le forze democratiche e progressiste della coalizione che oggi governa Perugia affinché facciano proprio questo ordine del giorno che mettiamo da subito a disposizione e sopratutto che si mobilitino fin da adesso per coinvolgere tutta la città e assicurare la più ampia presenza dei Perugini allo sciopero del 28 gennaio.

 

Emiliano Pampanelli
Capogruppo Prc

 

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