Manovra - Bravi (Cgil): "Rischia di esplodere fenomeno povertà"
di Mario Bravi, segretario generale Cgil Umbria -
Alcuni giorni fa l’Istat a livello nazionale ha diffuso uno studio intitolato “la povertà in Italia anno 2010”, dal quale risulta che in Italia nel 2010 le famiglie che si trovano in condizioni di povertà relativa sono stimate in 2,7 milioni e rappresentano l’11% delle famiglie residenti.
Nel complesso in Italia, sono 8,3 milioni gli individui poveri, il 13,8% nell’intera popolazione.
La soglia di povertà relativa è calcolata sulla base della spesa familiare rilevata dall’indagine annuale sui consumi. La stima dell’incidenza della povertà relativa viene calcolata sulla base della soglia convenzionale (linee di povertà) che individua il valore di spesa per consumi al di sotto del quale una famiglia viene definita povera in termini relativi.
Ebbene, secondo tali criteri, mentre a livello nazionale, confrontando 2009 con il 2010 l’incidenza di povertà relativa aumenta dal 10,8 all'11%, nella nostra regione nello stesso periodo, secondo le elaborazioni del servizio controllo strategico e valutazioni politiche della Regione dell’Umbria sui dati Istat, si è registrata una riduzione dal 5,3 al 4,9%.
Questo dato, secondo la CGIL, è dovuto al fatto che, nonostante le politiche economiche e sociali del governo nazionale, nella nostra regione siamo finora riusciti, grazie alle politiche di welfare concordate anche con le istituzioni, a mantenere un alto livello di coesione sociale, confermato anche dall’indice di Gini, che in misura il grado di differenze e diseguaglianze sociali e ci dice che finora, nonostante gli stipendi e i salari siano inferiori alla media nazionale di circa il 9%, nella nostra regione c’era e c’è una coesione sociale superiore, come confermato dall’analisi Istat.
Ora però, tutto questo è messo in discussione dagli effetti di una manovra che non sostiene l’occupazione, che è contro la crescita e che avrà l’effetto di aumentare le diseguaglianze.
Una manovra che è contro l’Umbria e contro la quale la CGIL continuerà la sua mobilitazione, perché la partita non è chiusa dal voto di fiducia. E siccome l’impatto della manovra darà il peggio di sé, anche in Umbria, negli anni 2013 e 2014, lanceremo la nostra mobilitazione da settembre, con il chiaro obiettivo di cambiare la manovra, a partire dalle nostre controproposte, auspicando che su queste si realizzi una forte e vera unità d’azione con CISL e UIL.
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