Ancora troppi gli incidenti e i morti sulle strade umbre. Nel 2009 sono stati 3074 i sinistri, in cui hanno perso la vita 75 persone (meno 10,3 per cento rispetto al 2008) e sono rimasti feriti in 4475: tutti dati inferiori rispetto alle statistiche dell’anno precedente, in cui gli incidenti erano stati 3312, con 82 morti e 4694 feriti, ma resta ancora lontano l’obiettivo, promosso dall’Unione europea e in Italia dall’Aci, del dimezzamento del numero degli incidenti entro il 2010. Questi alcuni dei dati, stilati da Aci Istat e relativi al 2009, presentati, mercoledì 15 dicembre all’hotel Brufani, dal presidente dell’Automobile club di Perugia, Ruggero Campi. In base alle statistiche, la maggior parte degli incidenti in Umbria si è verificata nella provincia perugina (2111 incidenti, con 54 morti e 3145 feriti), mentre nel Ternano i sinistri e i decessi sulle strade (rispettivamente 963 e 21) sono stati nettamente inferiori. L’interno delle città si rivela ancora una volta il luogo in cui si riscontra il maggior numero di incidenti: in Umbria sono stati 2013 nell’abitato, mentre fuori le arterie più a rischio sono le strade provinciali, regionali e statali in cui ci sono stati 792 sinistri e le autostrade invece si scoprono essere quelle più “sicure” con 134 incidenti in un anno. Una statistica che si conferma anche nella provincia di Perugia con le strade urbane teatro del 52 per cento degli scontri e il 13 per cento del tasso di mortalità, mentre per esempio sul tratto autostradale ci sono stati 90 incidenti con 4 morti (il 7 per cento del totale). Riguardo alle aree geografiche, sono il Perugino e il Folignate le zone più a rischio, mentre va al territorio della Valnerina il primato di nessun incidente accertato dall’Aci. Tra le curiosità riscontrate nei dati, il tasso di mortalità che impenna a novembre, mentre ottobre 2009 è stato il mese con meno vittime sulle strade. Interessante anche lo studio dei giorni della settimana in cui avvengono più incidenti. Sfatando il luogo comune sulle stragi del sabato sera, sono il giovedì e il venerdì i giorni più a rischio: in provincia di Perugia, rispettivamente, sono stati 319 e 324 gli incidenti, con 13 decessi per ciascun giorno. E il giovedì è la giornata nera anche per i feriti: sempre nel Perugino sono stati 502, mentre il sabato “solo” 433, terzultimo in questa classifica prima del mercoledì (431) e martedì (409). In provincia di Perugia, il 19 per cento dei decessi avviene durante la notte e di questi il 30 per cento riguarda vittime tra i 18 e i 29 anni, anche se nel totale della giornata la maggior parte (26) delle persone decedute a causa degli incidenti è ricompresa nella fascia d’età 30-54 anni. In tutta la regione, poi, sono il mancato rispetto dei segnali (25,06%), la guida distratta (22,86%) e la velocità (22,26%) le principali cause degli incidenti: statistica che nel Perugino si tramuta in una graduatoria che vede prima la velocità (25,98%), il mancato rispetto della segnaletica (24,45%), la distrazione al volante (18,47%) e anche la mancata distanza di sicurezza (14,02%), che ha portato a 3 decessi. Infine, secondo i dati forniti dall’Aci, nella provincia di Perugia il 75 per cento degli incidenti ha coinvolto autovetture, il 14 motocicli e ciclomotori e il 7 per cento veicoli commerciali e furgoni, “macchine squilibrate – ha spiegato il presidente Campi – a cui andrebbe limitata la potenza e la velocità per una maggiore sicurezza sulle strade”. “Se siamo soddisfatti di questi dati – ha proseguito il presidente dell’Automobile club di Perugia -? Siamo contenti della diminuzione degli incidenti e dei morti, ma non siamo per nulla soddisfatti delle politiche sulla sicurezza stradale praticate in questi anni sul nostro territorio. Solo i Comuni di Deruta e Città di Castello si sono mossi per la raccolta di risorse private da investire in progetti per le scuole e i neopatentati in materia di educazione stradale”. “È vero – ha risposto l’assessore regionale con delega alla sicurezza stradale, Stefano Vinti, presente alla conferenza -, in effetti la sicurezza sulle strade non è stata in questi anni la priorità assoluta delle istituzioni, anche per la scarsità delle risorse a disposizione. Ma l’attuale giunta regionale ha stanziato 10 milioni di euro per la sicurezza e abbiamo in progetto un Comitato e una Consulta regionale per la sicurezza stradale in cui coinvolgere istituzioni e utenti, dalle organizzazioni degli autotrasportatori ai pedoni fino alle associazioni dei familiari delle vittime della strada. C’è bisogno di un maggiore coordinamento, per cui abbiamo rinnovato la nostra convenzione con gli Automobile club provinciali”. Hanno partecipato alla presentazione dei dati anche il comandante provinciale della polizia stradale di Perugia, Paolo Di Quattro, e il capitano Giovanni Cuccurullo, comandante della compagnia dei carabinieri di Perugia, che hanno posto l’accento sugli scorretti atteggiamenti alla guida e sulla necessità di una maggiore educazione stradale che parta dalla famiglia e dalla scuola.

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