di Margherita Dean - È iniziato tutto con la troika composta dai rappresentanti del Fondo monetario internazionale, della Banca centrale europea e dell'Unione: la troika visita la Grecia secondo le scadenze fissate dai programmi che il governo ellenico deve attuare al fine di adempiere agli obblighi contratti con il prestito di 110 miliardi del 2010. Secondo un copione fisso, ogni controllo della troika e relativo accordo per rilascio della tranche del prestito corrispondente, è preceduto e seguito da una lunga serie di pressioni, economiche e politiche, che paralizzano qualsiasi iniziativa economica e politica del governo nazionale.

 

Poi, nel luglio del 2011, è nata una sorta di task force voluta dalla Commissione e guidata da Horst Reichenbach.

La task force dell'Unione offre alla Grecia assistenza tecnica per i 16 miliardi di finanziamenti europei che spettano al Paese e che non riesce ad assorbire prevalentemente per via della mancata copertura del sistema bancario nazionale, il quale, a corto di contanti, non concede più prestiti integrativi dello stanziamento europeo.

Horst Reichenbach si è stabilito permanentemente ad Atene a ottobre con lo scopo di far decollare il prima possibile opere pubbliche ferme, ormai, da anni.

Ora, però, la Grecia se la deve vedere da sola con la Germania: il tedesco Hans-Joachim Fuchtel in patria è vice ministro del lavoro del governo federale ma, soprattutto, è un uomo fidato di Angela Merkel. Da una settimana, Fuchtel è anche ''commissario per la Grecia'', del governo di Berlino.

La Cancelliere ha nominato Fuchtel quale responsabile della promozione e monitoraggio dell'assorbimento, da parte di capitali privati, dei fondi europei non ancora riscossi, anche se, ufficialmente, si tratta del rappresentante del governo tedesco presso la ''commissione permanente greco - tedesca''. L'organismo è nato due anni fa per ''promuovere e rinsaldare l'amicizia tra i due popoli'' e vi partecipano più di duecento fra sindaci e rappresentanti dei governi centrali dei due Paesi. Angela Merkel, però, ha chiarito che il tradizionale gemellaggio tra città e paesi dovrà essere innovato dalla contestuale offerta di know how germanico per la realizzazione di infrastrutture e, in genere, di opere che possano valorizzare lo sviluppo della provincia greca. Hans Fuchtel è ancora più concreto e sostiene che, al momento, esistono più di cento programmi subito eseguibili del valore di molti milioni. Tali programmi potrebbero incominciare se solo esistessero gli studi necessari alla loro realizzazione: ai tedeschi, pertanto, il compito di ''aiutare gli amici'' greci.

Il centro della commissione si trova a Salonicco, o meglio, nel consolato tedesco di Salonicco. Città la cui scelta è anche significativa del desiderio di allontanarsi dalla burocrazia dello Stato centrale, di rendersi veloci, efficienti e indipendenti; eppure non si può non osservare come la Macedonia, di cui Salonicco è capitale, è una regione dal forte potenziale economico non sfruttato. Un'occasione, insomma e non è un caso che l'interesse della ''commissione permanente greco-tedesca'' si incentri sulle infrastrutture, sulla gestione dei rifiuti, sul turismo.

C'è un fantasma che si aggira per l'Europa, la ''moralità dei virtuosi'' di quei Paesi che, modelli di ''virtù'' economica, fanno assurgere quest'ultima ad arma di ricatto politico contro i ''Paesi immorali''. Paesi reprobi da minacciare, da punire e, al tempo, da aiutare a caro prezzo e da sfruttare offrendo in cambio perline di vetro colorato.

 

tratto da http://it.peacereporter.net/

Condividi