Roma, 29 dic. (Adnkronos)- Sciopero il 28 gennaio prossimi dei metalmeccanici della Cgil contro l«'attacco senza precedenti ai diritti e alla democrazia». È questa la risposta della Fiom annunciata dal segretario generale Maurizio Landini, in un'intervista al Tg3.«Non è vero- ha detto Landini- che per investire in Italia bisogna negare i diritti dei lavoratori. La Fiat non è entrata nel merito di quello che serve veramente a cominciare dall'innovazione. Noi non vogliamo lasciare soli i lavoratori di Pomigliano e di Mirafiori. La Fiom non si cancella con le minacce e la Fiat sta sbagliando perchè senza il consenso non si governano le imprese». «Fim e Uilm stanno diventando sindacati aziendali, sarebbe utile che si fermassero perchè stanno cancellando con le loro mani la loro storia e il loro futuro», ha proseguito Landini per il quale questi accordi sono anche «un pugno in faccia a Confidustria e Federmeccanica. Secondo Landini, poi, il referendum su Mirafiori è «illegittimo perchè mette in discussione i diritti inalienabili dei lavoratori. Non è un fatto di routine quello che sta accadendo a Mirafiori e Pomigliano. Si tratta di un accordo fatto sulla testa dei lavoratori, che non si sono potuti esprimere liberamente, ed è una violazione dei principi costituzionali di diritto del lavoro». Landini invita «tutti i metalmeccanici a manifestare con lo sciopero di otto ore il prossimo 28 gennaio attraverso manifestazioni regionali. Invitiamo tutti ad essere vicini ai lavoratori della Fiat di Pomigliano e Mirafiori. Faremo iniziative per una raccolta di firme per mantenere il contratto dei metalmeccanici così com'è, senza deroghe. Organizzeremo in tutte le città, a partire da Torino, iniziative di mobilitazione e chiederemo di essere ascoltati nelle assemblee elettive». «Stiamo difendendo -prosegue- le libertà sindacali e i diritti dei lavoratori da un attacco di una gravità tale che non ha precedenti nella storia di questo paese. Inoltre il 3 e il 4 febbraio si terranno le assemblee dei lavoratori metalmeccanici per decidere le iniziative opportune per riconquistare un contratto collettivo nazionale».
- «Lo sciopero è anche contro Federmeccanica -prosegue Landini- perchè noi puntiamo a difendere quel contratto perchè se una grande azienda italiana decide di sovvertire le regole, c'è il rischio che altri possano seguirla. La Fiat sta cancellando il lavoro in questo paese, sostituendolo solo con l'impresa. I lavoratori così diventano 'schiavì, ricattati e senza diritti. Quello che sta facendo la Fiat in Italia è contro gli interessi del nostro paese». E infine Landini si dice «preoccupato per i famosi 20 miliardi di investimenti della Fiat di cui non si è discusso. Non c'è un piano industriale discusso con sindacati o con il governo. Pomigliano e Mirafiori valgono 1,8 miliardi e gli altri? E dove sono i nuovi modelli della Fiat? In realtà aspettiamo molte risposte che la Fiat ancora non ci ha dato».
 

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