di Redazione

 

Si è riunito il Consiglio nazionale della Federazione della Sinistra. Il punto all'ordine del giorno era quello delle alleanze alle prossime elezioni politiche. Come possiamo leggere sulla pagina facebook di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, e come confermano le dichiarazioni di Oliviero Diliberto, segretario nazionale del Pdci, la discussione è stata ricca e alla fine "sono emerse due diverse posizioni politiche: la proposta che la Federazione della Sinistra sia il motore di una aggregazione politica ed elettorale della sinistra di alternativa e dall’altra la volontà di ricercare un accordo con il centro sinistra - afferma Ferrero -. La proposta di costruzione di una lista della sinistra di alternativa è stata ufficializzata attraverso un documento presentato unitariamente dalla segreteria nazionale di Rifondazione Comunista. Di fronte all’evidente impossibilità di assumere una decisione unitaria nell’organismo dirigente - continua Ferrero - i compagni e le compagne di Rifondazione hanno proposto che si procedesse ad organizzare un referendum tra tutti gli iscritti della Federazione. L’indizione del referendum avrebbe permesso di risolvere in forma democratica e partecipata una divergenza politica non risolvibile all’interno del Consiglio Politico della Federazione, il cui funzionamento prevede maggioranze qualificate non raggiungibili da nessuna delle proposte in campo, dotando così la Federazione di una linea politica precisa. Questa proposta è stata però rifiutata dagli altri soggetti che compongono la Federazione e così ci siamo trovati nell’impossibilità di stabilire un orientamento politico". Ferrero conclude che "ogni soggetto politico porterà quindi avanti la propria proposta in relazione alle prossime elezioni politiche. Nel contempo si conferma la volontà di continuare a cooperare sia in relazione alla campagna referendaria che ai prossimi appuntamenti elettorali regionali. Giovedì 8 novembre si riunirà quindi la Direzione Nazionale di Rifondazione Comunista per articolare e precisare la proposta politica della costruzione di una lista della sinistra di alternativa che si presenti autonomamente alle elezioni politiche".

Oliviero Diliberto non condivide questa linea e pensa che in questo modo la Federazione della sinistra si isoli. Inoltre, il segretario del Pdci è convinto che il Pd abbia un connotato laburista e dunque bisogna "lavorare per un accordo" col centrosinistra. Su questo ovviamente "ha registrato una differenza di vedute tra il Pdci e il Prc". Oliviero da subito fa capire che fa sul serio e manda messaggi d'amore al leader del Pd: "Bersani, oggettivamente -afferma Diliberto-, ha ridato un segno laburista e socialdemocratico al Pd. Almeno nelle sue intenzioni per il futuro. Vuol provare ad archiviare la fase del governo Monti e con esso la stagione fallita del neoliberismo. Cerca di accantonare le fascinazioni clintoniane e blairiane delle terze vie che tanto hanno pesato sulla sinistra italiana. Non a caso -e soprattutto grazie a Vendola- la carta d'intenti non contiene piu' il riferimento a Monti che, invece, c'era nella prima versione del Pd".
 

Fonte: contropiano.org

Condividi