ROMA - "Se, nel Pdci, smarrimento c'è stato questo si è certamente fondato sulla gestione regionale di Roberto Carpinelli, e se un errorre il Pdci ha commesso è stato quello di pretendere ad ogni costo un posto nel listino per Carpinelli".

Così Orazio Licandro, resp. naz. org. del Pdci, commenta la decisione di Carpinelli di lasciare il Pdci e di fondare un nuovo movimento. "Sì, abbiamo compiuto un errore e non passa giorno che Carpinelli giorno dopo giorno non ce lo sbatta contro il muso, arrivando oggi a sostenere addirittura un uomo del Pdl. Carpinelli e qualche suo sodale ha bollato come una svendita del Pdci il rapporto unitario con il Prc e la costruzione della Federazione della Sinistra, avvelenando gli animi di alcuni iscritti, e oggi si dichiara alleato del partito di Berlusconi nel nome del buon governo. Ma mi faccia il piacere, Totò avrebbe liquidato così e senza fronzoli i propositi di Carpinelli. Ad ogni modo - conclude Licandro - contrariamente a quanto asserito da Carpinelli oggi il Pdci umbro è uscito dal pantano, ha un nuovo gruppo dirigente regionale con un forte e riconosciuto, sul piano del consenso elettorale, segretario Giuseppe Mascio, e tutti dirigenti umbri sono impegnati nel rafforzamento del Pdci e della Federazione della Sinistra".

 

ORAZIO LICANDRO

Responsabile Nazionale Organizzazione
Partito dei Comunisti Italiani
 

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