Segretario, ha da poco nominato la segreteria. Si può dire dunque che il suo lavoro procede a gonfie vele?

“Nel mio gruppo e sul territorio vedo grande interesse ma altrettanto disorientamento”.

E qual è, secondo lei, la causa di questo disorientamento?

“Ci sono diversi problemi all’interno della direzione nazionale, da cui scaturiscono inutili scontri interni fondati su personalismi e non su progetti concreti. Da qui nasce la confusione di cittadini ed elettori, che, di conseguenza, riversano le loro perplessità sul piano locale”.

E per il Pd di Perugia vale la stessa cosa? Ci sono gli stessi problemi?

“No. Titt’altro. Io vedo tra la gente molta voglia di riemergere a partire proprio dalle piccole città e dai piccoli centri come il nostro. I problemi più grandi, ripeto, si sono radicati nella dirigenza nazionale”.

Vada per Perugia, ma ci sono altre realtà umbre dove il Pd non se la passa molto bene. Conferma o smentisce, segretario?

“Abbiamo di fronte l’importante appuntamento delle elezioni amministrative. Fallire intese e accordi, laddove ci sono tensioni interne, ci farebbe perdere una grande occasione”.

Come Gubbio e Assisi? Qual è la sua visione per queste due piazze importanti?

“La cosa più auspicabile sarebbe riuscire a trovare un candidato scelto con ampio consenso per poi formare delle coalizioni equilibrate”.

Con o senza primarie?

“Non sono né a favore, né contro le primarie, ma ricordiamoci che le stesse primarie hanno causato danni in più occasioni”.

Quindi su Assisi, in un modo o nell’altro, pensa che prima o poi il Pd riuscirà a risolvere i suoi problemi?

“Ne sono convinto”

E su Gubbio?

“Non mi faccia dire cose che da segretario comunale, di fatto, non posso dire. So solo che a Gubbio la situazione è veramente critica e senza nessun accordo perdiamo la sfida con gli elettori”.

Vale lo stesso per Città di Castello?

“Purtroppo quando un partito lascia la candidatura è normale che ci sia una perdita di consensi, ma se intorno a Luciano Bacchetta c’è un’intesa, non possiamo tirarci indietro”.

Bacchetta resta quindi il candidato ideale per Città di Castello?

“Non saprei dire se ideale, ma di sicuro so che Bacchetta ragiona da sindaco almeno da vent’anni….”

 

 

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