Questo articolo di Paolo è stato pubblicato da La Nazione nel marzo 1981. Ringraziamo la lettrice che ce lo ha fatto pervenire e rinnoviamo l’invito a tutti coloro che siano in possesso di scritti, foto e altro materiale attinente la vita pubblica di Paolo di salvaguardarlo. La vicenda della nascita e della affermazione della cooperativa “Villa Vittoria” a Perugia va ancora tutta scritta. Di certo in quegli anni fu una esperienza del mondo giovanile perugino del tutto innovativa ed inedita. Creazione degli spazi sociali, creatività, nuova occupazione, grande tensione ideale, sollecitazione della sinistra storica al governo del comune, un po’ di tutto ciò, grazie anche alla spinta e all’iniziativa di due grandi personaggi: Paolo Vinti, leader dei movimenti giovanili e studenteschi tra la fine degli anni ‘70 e l’inizio degli anni ’80 e un sindacalista del calibro di Assuero Becherelli. Tutti e due formati nel crogiuolo di latte e politica che era l’Istituto Tecnico per Geometri di Perugia, che rappresentò per la città e per l’Umbria un punto di riferimento anche culturale. Un progetto della Coop “Villa Vittoria”e dell’Arci E’ in arrivo a Perugia una “Terrazza “ carica di fastidiosa fantasia Martedì 24 la presentazione del nuovo “Centro spazio giovani”. Perugia – C’è chi ci vede fanatici sovversivi e chi in riflusso a rimirarsi il poster di Travolta in camera, chi disaffezionati e apatici o chi tornati come il figliol prodigo, allo studio serio, nozionistico e selettivo: è davvero uno strano destino, quello dei giovani, tutti parlano di loro, ma nessuno si arrischia di capirli. Sembra di seguire il gioco di immagini che una serie di specchi deformati rimanda di una sola figura. Sia ben chiaro, chi stende queste righe non ha nessuna intenzione di salire in cattedra e spiegare qualcosa a chicchessia; esso vuole solo limitarsi a registrare la realtà lasciando sull’attaccapanni il tocco e la toga accademici. Ed è appunto per uscire dall’accademia e dal ristretto ma sfavillante orizzonte della verbosità che la cooperativa “Villa Vittoria” e l’Arci di Perugia hanno steso un progetto concreto e praticabile di quello di quello che comunemente viene chiamato un centro giovanile. Anche qui però l’intenzione dei promotori non vuole rompere quella normativa consuetudinaria che fa della dizione “centro giovanile”l’ombrello aperto sulle più disparate esperienze riferite ai giovani,caratterizzate per lo più da spontaneismo fine a sé stesso, mancanza di professionalità, nebulosità dei fini perseguiti. E’ ormai palese che queste esperienze sono state cestinate dalla storia sociale giovanile di questi anni, come altrettanto evidente che le proposte abituali nei confronti dei giovani (il bar, la discoteca, ecc…) sono ormai strutturalmente incapaci di recepire la molteplicità di impulsi ai nuovi bisogni che provengono dal cosmo giovanile. E appunto dallo scarto che esiste tra la potenzialità progettuale dei giovani e la cruda realtà dello stato di cose presenti che si genera la proposta di dar vita ad un luogo dove si possano praticare teatro ed arti visive, dove si possa avere un qualificato ascolto della musica, dove vi sia una sala da 5000 posti utilizzabile sia per rassegne cinematografiche che per sala convegno, dove anche la ristorazione proporzionale alle capacità di reddito dei giovani. Proposta questa che riteniamo capace di avere le caratteristiche per essere costituente e fondante di una ricomposizione del soggetto giovanile in campo culturale. Perché se è vero che l’unica cosa che abbiamo dai giovani è una molteplicità di immagini deformate, si tratta allora di polverizzare gli specchi deformati e risalire alla figura originaria. Noi crediamo che un tale centro sia utile a questo scopo. Crediamo anche che ancora più utile sia una gestione che riesca finalmente a chiudere il circuito perverso del lucro per il lucro. Questo no vuol dire, sia chiaro, che ci abbandoniamo al caldo abbraccio dell’utopia e scegliamo di essere al di fuori della più elementare logica di remunerazione, ma vuol dire al contrario avere la volontà e la capacità di riuscire ad eliminare quella visione di mercantilismo commerciale oggi dominante. Tradurre questo in codice politico vuol dire rifuggire da ogni gestione esclusiva ed esclusivista alla programmazione culturale, vuol dire quindi per determinazione statutaria del centro, essere aperti ad ogni contributo culturale e politico che avrà dignità pari a quelle dei fondatori. Questo a riconferma del fatto che la cooperativa “Villa Vittoria” assicura ai propri soci lavori equamente remunerati e qualificati e che l’Arci resta una delle più importanti organizzazioni per lo sviluppo culturale e ricreativo. La presentazione del “Centro spazio giovani La Terrazza“ si terrà martedì 24 marzo alle ore 17 in Piazza Mariotti nei locali Arci in una assemblea dove sarà presentato il progetto all’opinione pubblica alle forze politiche (FGCI, FGSI, DP e PdUp) e dove interverranno anche gli enti locali. Ed è proprio con questi ultimi che ci piacerebbe interloquire martedì, perché se la saggezza popolare contenta nei proverbi ha ancora un senso, la condizione preliminare necessaria per l’amicizia lunga sono i patti chiari, e ad oggi di chiarezza ce ne è stata ben poca. Quello che noi vogliamo è un pronunciamento chiaro ed inequivocabile del governo comunale sulla questione in esame. Vorremmo anche sapere, siamo fastidiosi ed esigenti, lo sappiamo, qual è la politica culturale per la città e quali sono le conseguenti linee di intervento, oltre naturalmente alla programmazione teatrale del Morlacchi e la rassegna delle bande musicali dell’Umbria. Abbandonare la gestione dell’esistente ed acquistare progettualità; questo crediamo. Troppo? Beh, la fantasia, si sa non è al potere , ma speriamo che almeno questa volta ci sia un po’ di fantasia nel potere. Marzo 1981 Paolo Vinti Pres. Coop. “Villa Vittoria

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