La direzione del Prc, che si è tenuta ieri, ha posto al centro l’analisi di due elementi che hanno caratterizzato i mesi precedenti:
l’evoluzione del percorso autoritario messo in campo da Marchionne e l’esplosione di quello che Ferrero stesso ha definito “il primo movimento prodotto dalla crisi”, riferendosi non solo alle grandi manifestazioni di studenti e precari contro il ddl Gelmini, ma alla saldatura che queste hanno costruito con le lotte operaie in pericolare della Fiom.-
Questi movimenti mostrano come non solo kla crisi sia costituente e strutturale, ma come queste non abbia vie di sbocco risolutive nel campo di un liberismo temperato.
Una crisi che in questo momento sta producendo movimenti di massa, non solo in Italia.
Chi ne fa parte considera la politica in generale inadeguata a fornire risposte Ad una condizione generalizzata di impoverimento culturale e sociale; si sente non rappresentato.
Un movimento diverso tanto da quello di Genova quanto dall’Onda di due anni fa appena.
Ferrero ha evidenziato come in un quadro di crisi la carta che sta giocando il capitale è la messa in discussione della democrazia.
In un contesto del genere si aggrava anche la crisi del Pd, incapace di prospettare una uscita da sinistra della crisi.
I compiti politici di Rifondazione sono:
in primis rafforzare la propria presenza all’interno dei movimenti, sostenere la Fiom, lavorare insieme e internamente alla costruzione di un movimento politico di massa che abbia il primo obiettivo nella trasformazione della giornata del 28 in un vero e proprio sciopero generale.
La costruzione del movimento e l’individuazione degli obiettivi unificanti della lotta sono il punto principale di azione politica su cui operare. In secondo luogo si tratta di rafforzare l’offensiva unitaria a sinistra rivolgendosi a tutte quelle forze a sinistra del Pd che si battono con la Fiom e contro le scelte di Marchionne.
In terzo luogo occorre aprire una polemica con il Pd sull’ipotesi di accordo con le forze centriste riproponendo la prospettiva del “fronte democratico” per cacciare Berlusconi, ben sapendo che solo nelle prossime settimane si capirà se le elezioni ci saranno o meno.
 

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