PERUGIA - Affrontano la realtà dell’oggi con uno sguardo fortemente proiettato al futuro: le imprese aderenti all’Associazione provinciale dei depositi petroliferi, appena costituita all’interno della Confcommercio della provincia di Perugia, ruotano attorno al combustibile fossile per eccellenza, quello più utilizzato al mondo, quello le cui oscillazioni di prezzo e produzione sono ancora in grado di condizionare l’economia planetaria, ma hanno una forte attenzione verso le energie alternative, nella consapevolezza che anche sul fronte energetico le cose stanno fortemente evolvendo.

Se da un lato dunque l’Associazione – che rappresenta oltre l’80% dei depositi operanti nella provincia, alcuni di essi con una lunga tradizione storica, e che è presieduta da Leonardo Baccarelli - è nata per fare massa critica e confrontarsi sui problemi della categoria – di carattere normativo, legati alle trasporto o alla disciplina doganale, tanto per fare alcuni esempi – la volontà è anche quella di farne uno strumento di sensibilizzazione sulle energie alternative e di aiuto e stimolo verso la diversificazione dell’attività.

“Un passaggio necessario anche per le imprese umbre – sottolinea Baccarelli – per rimanere competitive in un settore in forte evoluzione”. Imprese che peraltro svolgono una importante funzione di servizio all’utenza – i prodotti petroliferi extrarete vengono utilizzati prevalentemente per riscaldamento, autotrazione, usi agricoli ed industriali - grazie alla capillarità della distribuzione in un territorio, come quello umbro, costituito da tanti piccoli insediamenti diffusi.

E che, non va dimenticato, sono anche una “spalla” per lo Stato, dato che sono il tramite attraverso cui viene riscossa l’imposta di fabbricazione e l’iva sui prodotti petroliferi, che ammonta ad oltre il 50% del prezzo degli stessi.

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