Di Ciuenlai - Adesso abbiamo la risposta . Non c’è nessun trend di rimonta delle opposizioni. In Sardegna, ormai è chiaro,  ha perso la destra per le sue diatribe interne. Il risultato dell’Abruzzo conferma le previsioni e rimette le cose a posto, anzi le amplifica . Il centrodestra guadagna infatti quasi 6 punti sia sulle politiche che sulle regionali. Il campo largo fa patta con il risultato della Camera e va sotto di quasi 5 punti sulle ultime consultazioni per la Regione.Si Certifica così che un’accozzaglia di sigle, in gran parte distanti tra da loro, non possono costruire un progetto alternativo alla destra.  

Il problema non sono i marginalissimi Renzi e Calenda ma, ahimè,  i due soggetti principali dell’ammucchiata, che sono pieni di difetti e di contraddizioni. Parliamo del Pd e dei  5 stelle. Il primo non è un partito ma una coalizione nella coalizione . C’è dentro di tutto e alla domanda “con chi sta il Pd?” , il fervente “militante” vi risponderà  con una frase che ricorda i tempi del   catechismo : “a destra, a sinistra, al centro e in ogni luogo (di potere)”.  Che cosa hanno in comune personaggi come la ex forzista Lorenzin, il Montiano Romano, le Morani, Moretti, Serracchiani e Picerno , dette le “immancabili” (nei talk show di qualsiasI Tv), il “sinistro Cuperlo” , i progressisti di Art 1 (Bersani , D’Alema e Speranza), i renziani (Guerrini, Lotti ecc.) e la marea di ex Dc che dominano da tempo  questa forza politica (Franceschini, Letta, Gentiloni, Castagnetti and so on), lo sanno solo loro. Quindi il campo largo per iniziare a  trovare una sintesi deve aspettare che il campetto stretto del Pd si metta d’accordo sulla sua. Un “campetto” che, ammesso e non concesso che  trovi la quadra,  non è più in grado, ne ha la forza di imporre le sue scelte e , soprattutto, i suoi candidati. E così si resta fermi alla logica dell’ammucchiata, che ha come “programma comune” quella canzoncina che fa così :   “aggiungi un posto a tavola che c’è un partito in più....”. 

Ma oltre al Pd anche  Il Movimento 5 Stelle rappresenta un problema.  Essendo nato come struttura politica antisistema ed avendo ottenuto un vasto consenso su quella prospettiva, fa fatica a tenerlo all’interno di una coalizione e ad una strategia di alleanze. Se continua così è lentamente destinato alla marginalizzazione. Ed è condannato a questa prospettiva, perchè ritornare alle origini ormai è impossibile e poco credibile.  Se ci aggiungiamo la nullità dei cosiddetti centristi la frittata è fatta. Eppure la terribile esperienza di mettere insieme Bertinotti e Mastella avrebbe dovuto insegnare qualcosa.  

Senza un progetto di cambiamento radicale di questa società, senza ridare speranza nel futuro, senza nuovi soggetti politici,  senza cercare di rispondere alla domanda “cos’è sinistra” ,  smettendola di rinnegare i valori del passato (come ha, purtroppo, sapientemente fatto la destra) , e di confondere l’alternanza con l’alternativa, i vincitori  saranno sempre loro.  Possono essere moderati , liberali,  populisti o neo fascisti ,”ma sempre di destra sono. Capito mi hai!”.

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