PERUGIA - “I ventilati ulteriori tagli al Fondo di sostegno agli affitti sono diventati una realtà; si è passati dai 300 milioni di euro del 2000 ai 9 milioni 896 mila 732 euro del 2011, che per l’Umbria significano solo 182 mila 989,43 euro di risorse assegnate”: lo ha detto l’assessore regionale alle politiche abitative Stefano Vinti per il quale la “questione casa è esplosiva e diventerà una vera e propria emergenza nazionale".

"Si tratta di una situazione assurda – ha spiegato l’assessore – evidenziata dai numeri. Se nel 2010 le risorse nazionali erano state di 2 milioni 461.685,51 euro vuol dire che per il 2011 c’è stata una riduzione di 2 milioni 278.696,08, pari al 93% dei fondi dello scorso anno. Se si sommano poi i 2 milioni 461.685,51 euro al contributo regionale di un milione di euro e ai 14.075,97 euro provenienti da altre economie, il risultato è che l’Umbria ha disposto nel 2010 3 milioni 475.761,48 come fondo per l’accesso alle abitazioni in locazioni, rispetto ad un fabbisogno di 14 milioni 524.091,50 di euro circa; circa un quarto del necessario, Poco certamente ma pur sempre qualcosa. Per il 2011 – prosegue Vinti, fermo restando il fabbisogno sulla cifra indicata, le risorse nazionali sono 182.989,43, ossia l’1,3% circa”.

Nell’analizzare quanto emerge dalla legge di conversione del decreto 98, Vinti sottolinea che verranno tagliate tutta una serie di agevolazioni che già erano insufficienti. Tanto è vero che le Associazioni degli inquilini parlano ormai di un boom di sfratti: nel 2010, dati del Ministero degli interni, sono stati 65.489, con un incremento del 6,5% rispetto all’anno precedente, numero destinato a salire nei prossimi anni. Circa 100 mila già emessi, altri 100 mila previsti in relazione al trend dell’ultimo periodo. Il dato umbro si aggira intorno agli 870, il cui 90% per morosità.

"Dando uno sguardo alle misure contenute nel Decreto, per i prossimi anni si prevedono tagli agli sgravi fiscali per coloro che per lavoro sono costretti a trasferirsi in un’altra città; aumento dell’aliquota sulla cedolare secca, da poco introdotta, che spingerà un ulteriore aumento degli affitti; ritorno dell’Irpef sulla prima casa; riduzione dell’agevolazione fiscale per chi paga il mutuo. E come se non bastasse – ha concluso l’assessore - tagli alle agevolazioni indirizzate alla riqualificazione energetica e funzionale degli edifici”.
 

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