Per Anna Ascani, Portavece delle Democratiche Umbria "I risultati delle elezioni amministrative, che si sono svolte il 6 e 7 maggio scorsi, hanno stimolato un dibattito molto vivace circa il ruolo dei movimenti civici ed il crescente populismo che preoccupa molti osservatori. Per quanto ci riguarda riteniamo che il Partito Democratico abbia dimostrato anche questa volta di essere un partito strutturato e presente in tutti i territori, che costituisce per i cittadini uno dei pochi, se non l’unico, punto di riferimento credibile. Quello che ci preoccupa è invece il dato generale riguardante i risultati delle donne, nelle liste di tutti gli schieramenti e i partiti: pochissime donne sono risultate elette e parlare di incapacità di attrarre consenso è assolutamente fuorviante. Le Democratiche umbre vogliono ringraziare tutte coloro che hanno messo a disposizione il proprio tempo e la propria passione e che hanno vissuto con entusiasmo la campagna elettorale di questi mesi. In particolare risultati eccezionali come quelli di Katiuscia Papi a Deruta meritano di essere sottolineati".

"Tuttavia, sostiene la Ascani, vorremmo che questa non restasse un’eccezione. E’ ormai evidente che il sistema elettorale a preferenza unica penalizza fortemente le donne, per diversi motivi, tra i quali rientrano l’esasperazione della competizione individuale, ma anche ragioni economiche e di tempo. Non vogliamo farci promotrici di un vittimismo di circostanza, ma piuttosto prendere atto di una situazione che deve suscitare l’attenzione di tutti gli attori politici, perché se in un’assise comunale non siede nessuna donna, il problema non riguarda più i singoli, né i partiti, ma la democrazia".

"Non bisogna dimenticare, però, conclude la Ascani, che il nostro partito, diversamente da altri, da tempo si occupa di questo tema: proprio mentre registravamo questi dati certamente non soddisfacenti, abbiamo infatti potuto esultare per l’approvazione alla Camera della Legge Elettorale sulla doppia preferenza di genere nei comuni, promossa da parlamentari del Partito Democratico e sostenuta da uno schieramento trasversale. La consapevolezza che ha portato i deputati a sostenere una norma di questo genere è la stessa che anima la nostra volontà di favorire un sistema elettorale regionale che dia maggiori possibilità alle donne. Per questa ragione abbiamo cominciato ad affrontare la questione della doppia preferenza di genere anche in Umbria e oggi più che mai pensiamo che questo argomento debba essere posto all’ordine del giorno dell’agenda politica del nostro partito a tutti i livelli, a conferma della sensibilità da sempre dimostrata sull’argomento".

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