Alemanno: il marcio su Roma
Sanitopoli in Umbria? Roba da ragazzini al confronto della fascistopoli che ha messo su il sindaco Alemanno a Roma. Migliaia di assunzioni nelle società municipalizzate attraverso procedure che fanno impallidire anche il più incallito del Psdi, e forse anche il ministro Brunetta.
La stima è di duemila persone messe a lavorare per chiamata diretta: trecento figli di dirigenti, amministratori, caposcorta, guardaspalle, cubiste (ora impiegate di concetto, tiratori scelti, ex terroristi dei Nar e di Terza Posizione.
Duemila persone messe a lavorare a spese della collettività, che, come dice Sandro medici, costano circa 200 milioni di euro l’anno.
Particolarmente graditi se in grado di esibire tatuaggi di croci uncinate, ecc. ecc. intanto c’è da chiedersi uno con quel cognome, Alemanno, come possa essere riuscito ad essere sindaco di Roma. Ma forse la risposta ce la può dare la magnifica accoppiata di cervelli Veltroni-Rutelli. Sbaglio?
Mentre questo barbaro Alemanno assumeva a man bassa tutta la sua corrente “destra sociale”, pensava bene di tagliare ai cittadini capitolini i servizi sociali essenziali, con la scusa che non ci sono i soldi! Vergognatevi! Se ne siete capaci.
Ma cosa vuoi pretendere da questi personaggi. Un nome di spicco, assunto in una municipalizzata romana, alla domanda dei giornalisti “ma ha fatto un concorso?”, ha tranquillamente risposto “e come no? Concorso in rapina, ma tanti anni fa”.
Quinto Sertorio
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