Perugia/ Ancora polemiche sul servizio medico per gli studenti fuori sede
Tutto è cominciato la settimana scorsa, quando uno studente si è rivolto al Comitato dei fuori sede per esprimere la propria contrarietà sul pagamento del medico che opera nell’ambulatorio di via Faina e che, secondo i diretti interessati, non è più gratuito da un mese a questa parte.
Per inciso la vicenda riguarda gli studenti che vivono ma non risiedono a Perugia. E che hanno il medico di base in un’altra regione.
Per una visita e una prescrizione medica bisogna dunque pagare una quota di 15 euro al servizio regionale sanitario dell’Umbria.
Un punto forse non ancora abbastanza chiaro agli studenti, i quali sostengono di aver sempre usufruito gratuitamente del servizio.
Da qui arriva la pronta smentita dell’amministratore unico dell’Adisu Maurizio Oliviero, che sulla questione vuole fare chiarezza: “Ma i ragazzi sono al corrente del fatto che nella loro regione di residenza il servizio sanitario la pagano? Non capisco perché sono portati a credere di non doverlo fare in un’altra realtà d’Italia”.
Fermo restando che per evitare il pagamento dei 15 euro per ogni singola visita, basterebbe andare all’Asl di Piazzale Europa e spostare il proprio domicilio sanitario (procedura completamente gratuita), che è possibile modificare in qualsiasi momento con una semplice telefonata.
“E’ una banalissima operazione che agli studenti non costerebbe nemmeno un centesimo -spiega Oliviero- ma che in molti rifiutano per ragioni incomprensibili”. Uno di questi è l’indisponibilità ad abbandonare il proprio medico di base del paese di origine, motivo di tante discussione tra lo specialista che opera dall’ambulatorio dei via Faina (che consiglia vivamente di cambiare il domicilio sanitario) e gli studenti che dimostrano la loro chiusura rispetto ad una possibilità del genere.
Ma Oliviero non ci sta a sorvolare sull’ennesimo polverone sollevato intorno all’Adisu e incalza.
“C’è troppa disinformazione tra i giovani, i quali forse non conoscono come dovrebbero alcuni meccanismi che troppo spesso danno per scontati. La sanità è una cosa seria come il diritto allo studio -aggiunge- e in questo l’Adisu ha dimostrato ancora una volta di sostenere il principio di sussidiareità mettendo a disposizione un ambulatorio appositamente dedicato a chi viene a studiare da un’altra regione. Ma è impensabile -conclude- che la stessa tassa erogata per lo stesso servizio ricevuto in Calabria, Puglia, Sicilia, Campania e nelle altre parti del Paese, debba essere gratuito in Umbria”.
Per questo, anche il Comitato studenti fuori sede invita tutti gli universitari non residenti in regione a spostare il domicilio sanitario.
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