ROMA - Si festeggia oggi il 66esimo anniversario della Liberazione.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, alle 10.50 deporrà una corona d'alloro al Monumento del Milite Ignoto. Con lui il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il presidente della Regione Renata Polverini e il presidente della Provincia Nicola Zingaretti. Sempre all'Altare della Patria, successivamente, avrà luogo la cerimonia di consegna della Medaglia d'Oro al Merito Civile alla memoria di Mario Pucci, un giovane di venti anni barbaramente ucciso a Firenze il 13 giugno 1938, alla presenza dei Ministri dell'Interno e della Difesa e delle massime autorità civili e militari.

Il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti depone una corona a Porta San Paolo in occasione dell'anniversario della liberazione dell'Italia.

Il Comitato nazionale dell'Anpi-Associaziona nazionale partigiani italiani, ha lanciato un appello per il 25 aprile, festa della Liberazione: «Cari compagni, ora tocca a noi. Andiamo a raggiungere gli altri tre gloriosi compagni caduti per la salvezza e la gloria d'Italia. Voi sapete il compito che vi tocca. Io muoio, ma l'idea vivrà nel futuro, luminosa, grande e bella. Siamo alla fine di tutti i mali. Questi giorni sono come gli ultimi giorni di vita di un grosso mostro che vuol fare più vittime possibile. Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care. La mia giovinezza è spezzata ma sono sicuro che servirà da esempio. Sui nostri corpi si farà il grande faro della Libertà».

Giordano Cavestro ('Mirko'), 18 anni, studente di Parma, medaglia d'oro al valor militare, scrisse questa lettera appena prima di essere fucilato dai nazifascisti il 4 maggio 1944. Il 25 aprile ha il suo nome. Il 25 aprile ha il nome di tutti quei meravigliosi ragazzi e ragazze che immolarono la loro breve vita, senza alcuna esitazione, alla causa della liberazione del proprio Paese dalla tirannia nazifascista. Il 25 aprile avremo i loro nomi nel cuore, nella coscienza, e li diffonderemo nelle piazze, ne faremo una ragione di impegno, ancora, per il futuro di una democrazia che, come sappiamo, come vediamo, non è data una volta per tutte, non vive di respiri propri, ma va irrobustita, vivificata, giorno per giorno. Il 25 aprile diremo il nome di Giordano Cavestro a quei senatori della destra, che stanno tentando, con una ignobile proposta di legge, di abrogare la XII disposizione transitoria della Costituzione che vieta la riorganizzazione del partito fascista. Diremo NO! È una vergogna, un oltraggio ai caduti per la libertà. All'Italia intera. Il 25 aprile diremo che dalla Liberazione non si torna indietro. Da tutte le piazze, vie, scuole, caserme, mostreremo ancora una volta, e questa volta di più, il volto dell'Italia più bella e civile: quella che non dimentica. L'Italia democratica e antifascista.

Il Segretario del Partito Democratico Pier Luigi Bersani, è a Milano per partecipare alla manifestazione organizzata dall’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia per la Festa della Liberazione. L’appuntamento del Partito democratico con il Segretario nazionale, Pier Luigi Bersani, è alle ore 14.00 in Corso Venezia angolo via Palestro per proseguire in corteo fino alla manifestazione conclusiva a Piazza Duomo.

Stamattina una delegazione della Cgil porterà fiori sulle tombe dei «morti senza nome» sepolti a Lampedusa, dove un angolo del cimitero è stato dedicato ai migranti che hanno perso la vita nelle traversate dal Nordafrica all'isola delle Pelagie. «È il nostro modo di celebrare il 25 aprile - dice il segretario della Cgil siciliana, Antonio Riolo, che guida la delegazione di cui fanno parte il responsabile migrazione del sindacato, Pietro Milazzo, e due dirigenti della Fiom di Brescia -. Vogliamo sottolineare che questi migranti sono anche vittime del rigurgito neo fascista e capitalista che investe l'Europa». «In questo luogo di frontiera - aggiunge Riolo - arrivano migranti in cerca di pane e libertà, del diritto a una vita dignitosa e a un mondo più giusto. Il 25 aprile è l'occasione per ricordare chi muore per affrancarsi dall'oppressione». Lo scorso 2 aprile, nel pieno dell'emergenza immigrazione, la Cgil ha aperto a Lampedusa una sede del sindacato.
 

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