A Perugia, nella Rocca Paolina, rivive "La guerra del sale" del 1540
Rivive, nello spettacolo storico teatrale itinerante “La guerra del sale”, uno degli eventi più noti e infausti del rinascimento umbro: nel 1540, la città di Perugia, insorta contro lo Stato pontificio di papa Paolo III Farnese, per protestare contro l’imposizione di una pesante tassa sul sale, perde, per la seconda volta nella sua storia, le sue libertà civiche e la sua secolare autonomia, passando nuovamente alle dirette dipendenze dello Stato della Chiesa. Realizzata dal Consorzio Sat, per il secondo anno consecutivo, la suggestiva rievocazione storica andrà in scena a Perugia, alla rocca Paolina, a partire dal 10 agosto, per ogni weekend, fino al 9 settembre. “A distanza di quasi mezzo millennio – commentano dall’organizzazione -, la guerra del sale è ancora vivissima nella mente dei perugini, non solo per l’incombente mole della rocca Paolina, costruita proprio in quell’occasione, a suggello del dominio papale sulla città, ma anche per la percezione emblematica del potere mal gestito, mal sopportato e mal vissuto e per la pur consapevole inutilità della ribellione”.
Lo spettacolo, nato da un’idea di Massimo Laschi e Giovanna Carpano, e realizzato dal regista Bruno Taburchi, supportato da alcuni video proposti da Mario Coletti, procede attraverso scene di flashback, in cui gli attori Luca Tironzelli, Jacopo Costantini, Paolo Zaccaria, Ingrid Monacelli, Tania Zuccaccia e Iwan Manzoni ripropongono, nei luoghi che realmente fecero da sfondo agli eventi storici, le varie fasi del conflitto. Le rappresentazioni, che avranno una durata di circa settanta minuti, si svolgeranno il venerdì e il sabato sera, alle 21, e la domenica, alle 18 e alle 21. Per ogni iniziativa, saranno messi a disposizione cinquanta posti, con prenotazione obbligatoria. L’evento, che offre al turista un nuovo modo di vivere Perugia, permette, così, anche di conoscere in maniera originale alcuni dei momenti più significativi della storia della città.
“Era il 1540 – raccontano gli organizzatori, spiegando gli antefatti della guerra -, e da decenni i perugini compravano il sale dai senesi, a prezzo conveniente. Il papa, però, impose loro, violando l’autonomia della città, di acquistare quello di Ostia, a prezzo maggiorato. I cittadini di Perugia, pur di non pagare questo sovrapprezzo, si inventarono il pane ‘sciapo’, quel filone che oggi sta ancora sulla nostra tavola, secolare ricordo di ingiustizia. Questo bastò al papa per ordinare l’invasione della città, che pose fine all’influenza della grande casata dei Baglioni, di cui rimane oggi il quartiere”.
Informazioni: 075.5727235, info@umbriabest.com, consorzio_sat@libero.it

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