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di Andrea Della Sciucca PERUGIA - I Sindaci dei Comuni dell’Umbria esprimono la loro crescente preoccupazione dopo la pubblicazione (e quindi entrate in vigore) del decreto legge: «Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica», avvenuta ieri 26 maggio, sulla Gazzetta Ufficiale, che andrà a caricare ulteriormente di obblighi e incombenze le amministrazioni locali. Paolo Raffaelli, Presidente dell’Associazione dei Comuni dell'Umbria, nel corso dell’incontro con la stampa, ha avuto toni molti duri per quello da lui descritto come l’ennesimo provvedimento volto, ormai da 4 anni, a togliere mezzi ed a caricare ulteriormente di imposizioni le amministrazioni locali. Questo è aggravato dall’evidente controtendenza con la spinta federale, soprattutto sul piano fiscale, promossa dal Governo Berlusconi adesso, ma comunque già avviata dal precedente Governo Prodi. Il Sindaco di Perugia Locchi, presente alla conferenza, ha inoltre ricordato come l’abolizione dell’I.C.I. toglierà alle sole casse comunali perugine ben 10 milioni e 386mila euro che, anche se rimborsati con i poco chiari “trasferimenti” da parte della Stato, non garantiranno più un’autonomia fiscale da parte delle amministrazioni locali; che si troveranno ogni volta in balia degli umori e delle tendenze delle Finanziarie Governative. “Se si continua su questa strada – ha aggiunto Raffaeli – presto dovremmo consegnare le chiavi della città ai Prefetti”; battuta, questa del Presidente, carica d’un’ironia che è solo la punta dell’iceberg di un malcontento molto più profondo, che accomuna Sindaci di centro-sinistra e di centro-destra. Quello che viene richiesto è l’apertura di un tavolo di trattative con il Governo, dove sia garantita la presenza delle rappresentanze dei Primi Cittadini e dove possa essere affrontata la questione delle autonomie locali. Condividi