pampanelli1_3.jpg
di Emiliano Pampanelli* È stato presentato oggi in Comune dal gruppo di Rifondazione Comunista un ordine del giorno riguardante la manovra finanziaria del Governo Berlusconi. La manovra finanziaria oltre a essere iniqua è insostenibile per i tagli che impone a regioni, province e comuni, mette a serio rischio i servizi che questi enti erogano ai cittadini e che costituiscono la prima, in molti casi l’unica, risposta che lo stato offre per sostenerli nelle difficoltà di una crisi che continua a produrre disoccupazione e impoverimento. Un colpo mortale a tutti i servizi pubblici locali che, parallelamente all’attacco portato avanti contro i lavoratori, rischia di portare alla paralisi le amministrazioni locali. Questa manovra non si pone come solo obbiettivo l’equilibrio dei conti pubblici, per meglio contrastare la crisi economica e finanziaria nel nostro paese, ma si inserisce dentro un percorso, già avviato da questo governo con riforme come quelle sulla scuola e sul lavoro, di ristrutturazione dello stato sia in senso democratico (toglie agibilità politica agli enti locali con continui tagli sia di rappresentanza che economici) che economico e sociale. I soggetti da tutelare dentro la crisi, per questo Governo, non sono ne lavoratori ne commercianti o le piccole e medie imprese che costituiscono l’ossatura economico-sociale dell’Italia, ma appunto, i grandi gruppi finanziari e i grandi potentati economici, cioè chi questa crisi l’ha prodotta e chi, grazie a questa crisi, aumenterà in modo esponenziale la sua ricchezza. È infatti difficile immaginare, a fronte anche dei tagli agli enti locali che ammontano a 13 miliardi di euro, come i Comuni possano attuare una programmazione adeguata e reinvestire nei servizi pubblici, che oggi più che mai dovrebbero essere potenziati per sostenere con più efficacia le fasce sociali che sempre più si stanno impoverendo. L’ordine del Giorno presentato chiede che il Comune di Perugia non solo si faccia promotore di azioni contro la manovra ma che attui tutte le misure per tutelare i propri lavoratori e scongiurare il licenziamento dei precari che già lavorano nell’ente e che invece andrebbero tutti stabilizzati. Rifondazione Comunista aderisce allo sciopero generale del 25 giugno e a tutte le mobilitazioni dei prossimi giorni. Chiediamo che altrettanto faccia il Comune di Perugia, non solo in sostegno dei lavoratori, ma per difendere il principio che la crisi non può essere il pretesto per smantellare diritti fondamentali conquistati negli anni. Pensiamo invece che la crisi abbia mostrato il vero volto di un’ economia malata e volta al profitto. Occorre aprire una seria riflessione sul modello di sviluppo che questa crisi ha generato e che non è più in grado di prospettare un futuro di giustizia e pace sociale. Capogruppo Prc - Comune di Perugia Condividi