di Daniele Bovi
Erano appena passate le 1.30 di questa notte quando la violenza è tornata ad impadronirsi della cosiddetta “zona rossa” compresa tra piazza IV Novembre e piazza Danti. Protagonisti ancora una volta dei giovani magrebini che, per motivi tutti da appurare ma presumibilmente legati al mondo della droga e dello spaccio, hanno fatto volteggiare lame e bottiglie. La peggio l'ha avuta il giovane che si vede nelle immagini e nel video di Umbrialeft (visibile sul sito nella sezione video oppure qui
http://www.youtube.com/watch?v=Rj9XXDbPzHA). Con una coltellata all'addome e una al viso rimediata sulle scalette del duomo cittadino è riuscito a scappare dai suoi aggressori e a “rifugiarsi” dentro il corpo di guardia della polizia municipale in corso Vannucci. Pochi metri, fatti con il corpo insanguinato tra centinaia di persone reduci dalla serata di festa, prima di accasciarsi al suolo per chiedere aiuto anche agli uomini della Mobile sopraggiunti appena dopo. In pochi minuti, fuori dal corpo di guardia di corso Vannucci trasformato per la bisogna in pronto soccorso, poliziotti e uomini della municipale prestano i primi soccorsi al ragazzo prima dell'arrivo del 118 che lo porterà all'ospedale Silvestrini.
I fatti: pochi minuti dopo la chiusura (obbligata) dei locali della “zona rossa”, nel mentre che la folla comincia a sciamare pochi metri più in là, in corso Vannucci, dove per un'altra ora è possibile bere, sulle scalette del duomo inizia un violento parapiglia tra giovani magrebini. La folla di piazza Danti, spaventata, ripiega di corsa verso il Turreno. Nel mentre sulle scalette il giovane nordafricano veniva accoltellato altri lanciano, dalla parte del duomo che guarda il bar Centrale, almeno due bottiglie di birra contro qualcuno. I vetri si schiantano su un portone e poi a terra: le schegge raggiungono almeno un paio di ragazzi che con gli “affari” dei nordafricani non c'entravano un bel niente. Subito dopo altri due giovani magrebini scendono di corsa le scalette e scappano verso piazza Piccinino: uno di loro, alto circa 1.75 e con una felpa rossa, si copre il viso con la kefiah che indossa. L'altro ha la parte destra del viso insanguinata probabilmente a causa di una coltellata. Scene più da intifada che dal tranquillo sabato sera vissuto, come sempre, dal 99 per cento delle persone che gravitano in questa zona.
Due volanti della Mobile, più una a rinforzo della Finanza, arrivano a sirene spiegate proprio mentre il nordafricano è accasciato a terra di fronte al corpo di guardia. Tutto intorno si radunano almeno 200 persone. “Chiamate ambulanza, chiamate ambulanza”. Il giovane, mentre viene soccorso, riesce pure a fare qualche chiamata con il cellulare. Si agita, urla che lo conosce il suo aggressore. Prova a mettersi in piedi ma arriva solo fino al cofano di una delle volanti, sul quale lascia una chiazza di sangue. Nel frattempo le radioline dei poliziotti gracchiano che un altro gruppo, probabilmente gli altri nordafricano che sono riusciti a scappare, si stanno prendendo a sprangate nei dintorni del parcheggio Sant'Antonio, a due passi dalla casa di Meredith Kercher. Le volanti allora ripartono da corso Vannucci ma quando arrivano tutti i protagonisti si sono già dileguati. Non resta che tornare in centro per sentire e mettere a verbale la versione dei testimoni oculari. Poco più in là i suonatori di bonghi proseguono nel loro concerto come niente fosse. Qui invece, intorno alle 3, si lava il pavimento del corpo di guardia con secchiate d'acqua. Come in macelleria. Da domani un po' d'acqua non basterà a spegnere polemiche sicuramente roventi.
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