Contro l’arroganza di Confcommercio e per il rinnovo del contratto nazionale scaduto il 31 dicembre 2006: ad essere dichiarato dalle tre sigle sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs Uil lo sciopero per venerdì e sabato prossimi. Uniti nella determinazione i segretari di categoria Ivo Banella della Filcams Cgil, Valerio Natili della Fisascat Cisl e Maria Ermelinda Luchetti della Uiltucs Uil. “In Umbria –hanno affermato unitariamente i segretari- pochissime sono le aziende che intraprendono una contrattazione di secondo livello: questo avviene in una regione dove il rapporto tra supermercati e popolazione è tra le più alte se confrontato al dato nazionale. A cambiare –è stato aggiunto- deve essere prima di tutto la mentalità: per questo motivo il sindacato svolge un ruolo fondamentale”. Le tre sigle sindacali ribadiscono il proprio “No” alle aziende che hanno disdettato i contratti integrativi aziendali con l’obiettivo di cancellare diritti acquisiti in tanti anni di lotte; “No” alle altre imprese che rifiutano qualsiasi confronto con le organizzazioni sindacali su organizzazione del lavoro, turni, orari di lavoro perché vogliono un rapporto individuale con il singolo lavoratore, debole perché teme di perdere il posto di lavoro; “No” all’arroganza di Confcommercio che, rifiutando il confronto, si è limitata a comunicare attraverso un comunicato stampa il proprio diniego sull’Accordo del 23 luglio 2007 e sulle nostre richieste presentate in piattaforma. “La questione salariale – hanno rinforzato- rimane prioritaria nella tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori del terziario: 78 euro di aumento per il biennio”.

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