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Romano Prodi, ricomparso ieri sera alla trasmissione "Che tempo che fa", di Fabio Fazio, fra le molte cose che ha detto, quali la decisione presa di rimanere fuori dalla politica (anche se ha ripreso la tessera del Pd) escludendo di candidarsi per le europee, ha trovato il modo di chiarire le ragioni vere della caduta del suo governo. Non le prese di posizione destabilizzanti di qualche fazione, che pure non mancarono (vero Di Pietro?), tanto meno le insistenti richieste della sinistra che richiamava tutti alle indicazioni del programma, bensì il candido Valter Veltroni, che poi, dopo aver scaricato su altrui le sue responsabilità, ingannando con la balla del "voto utile" milioni di elettori, si presentò verginello alle successive elezioni politiche per consegnare il Paese nelle mani di Berlusconi. Lo stesso giorno in cui l'allora segretario annunciò che il Pd sarebbe andato da solo alle elezioni, ha detto testualmente Prodi, "io non ebbi bisogno di pensare, perché si affacciò Mastella nel mio ufficio a palazzo Chigi e disse 'se volete far fuori me, sono io che faccio fuori voi'. Anzi, Mastella disse una frase un po' più colorita...". Per poi aggiungere ancora di essersene andato perché il partito aveva una linea che non condivideva. Condividi