di Lorenzo Materazzini
Perugia - Il gruppo di Rifondazione Comunista alla Provincia di Perugia interviene in merito alle “voci” che si sono rincorse in questi ultimi giorni in merito a presunti incontri riservati che sarebbero avvenuti fra esponenti delle istituzioni regionali e locali, finalizzati alla ricerca di una soluzione per la spinosa vicenda posta dalla richiesta della Fassa Bortolo di insediare un proprio stabilimento in un’area considerata di grande pregio ambientale, storico e paesaggistico. Come è noto in un primo tempo questo sito era stato indicato nell’ambito territoriale di Corciano, scelta che si è poi spostata, in considerazione del diniego espresso da quell’Amministrazione comunale, in una zona contigua alla prima, ma ricadente, questa volta, nel comune di Magione.
Una richiesta che va correlata all’istanza avanzata dalla ditta Marinelli di ampliare la propria cava di Monte Petroso, sita a metà fra i comuni di Perugia e di Corciano, per garantire a tale impresa i materiali necessari per la sua realizzazione.
“L’insieme di questo progetto industriale –si osserva in una nota sottoscritta dai consiglieri Guido De Prisco, Fausto Cocciari e Luca Balzelli-, qualora fosse realizzato, produrrebbe uno sconvolgimento definitivo di tutta quell’area e una modificazione del suo profilo ambientale, culturale, economico e sociale non più recuperabile: una perdita definitiva e irrevocabile, un impoverimento drastico del valore di quel territorio, in nome di un’idea di sviluppo distorto e di profitto garantito soltanto ad un’imprenditoria di consumo delle risorse ambientali”.
Ciò è tanto più preoccupante se si considera il fatto che le stesse “voci” lascerebbero trasparire l’intento di dare in qualche modo soddisfazione alle richieste avanzate dalle aziende, aggirando infinite contrarietà che si sono levate contro il progetto in questione, a partire da quella espressa dal comune di Corciano che ha negato la disponibilità del proprio territorio, per continuare con la grande mobilitazione delle popolazioni più direttamente interessate (residenti, imprenditori, associazioni locali) che hanno più volte espresso la medesima contrarietà.
In considerazione di tutto questo, il Gruppo di Rifondazione comunista alla provincia di Perugia ha voluto incontrare una rappresentanza del Comitato per la tutela ambientale dell’area nord Perugia, Corciano e Umbertide, per riconfermare ad essa il proprio appoggio e totale condivisione degli obiettivi perseguiti dalle popolazioni locali, a sostegno dei quali è stata poi presentata un’interrogazione urgente al presidente della Provincia di Perugia per chiedere anzitutto che vengano rispettati tutti i passaggi partecipativi e democratici previsti dalla normativa. Questo per far sì che nella fase delle decisioni gli interessi dei cittadini e dei territori prevalgano su quelli imprenditoriali, che giudicano assai discutibili e comunque non rispettosi delle vocazioni del territorio.
A questa iniziativa i rappresentanti di Rifondazione Comunista alla Provincia di Perugia faranno seguire altri passi politicamente più impegnativi e stringenti, qualora il processo decisionale non dovesse apparire ai loro occhi completamente democratico e trasparente.
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