Gubbio – Il saluto del presidente Guasticchi alla Festa dei Ceri
La città di Gubbio rinnova, con la Festa dei Ceri, l’antico rito catalizzatore d’identità civile e sacralità religiosa. Il presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi nel sottolineare il grande valore dell’evento, assurto a simbolo e logo della Regione dell’Umbria, incita gli eugubini a non disperdere i valori e i contenuti della “Festa”.
“Molti significati rituali sono alla base della Festa dei Ceri – sottolinea Guasticchi - e la Corsa ha il compito di tenerli tutti uniti. Il vortice che si crea con l’alzata e l’ascesa al monte compie il miracolo di tenere uniti millenni di storia in un brevissimo spazio di tempo e tutta quella forza, quell’energia di una città, concentrata in piazza, proietta sul futuro gli antichissimi riti che hanno reso significativa al massimo grado la Corsa per tutta la regione. La Festa, perciò – aggiunge il presidente della Provincia -, ha un futuro inequivocabile in quanto tutta la città che si ritrova nella piazza realizza la potenza necessaria a rigenerare ogni anno riti fondativi. Non si saprebbe immaginare l'Umbria senza il fragore e il clamore di popolo che si crea intorno ai Ceri. La presenza dei Ceri nella vita quotidiana degli eugubini è ramificata, diffusa e costante: essa collega qualunque aspetto civile, religioso, turistico, culturale della città, anche quando la città affronta i suoi problemi di ogni natura economica e sociale. Per questo, Gubbio si sta adoperando a riunire in un grande Centro di documentazione i materiali riguardanti la storia della manifestazione in vari momenti della sua evoluzione. La Provincia di Perugia – è l’impegno di Guasticchi - sarà particolarmente vicina a questo lavoro di studio e di ricerca, per dare alla comunità eugubina ogni possibile forma di collegamento e di comunicazione, adeguata ai tempi, dei valori e dei significati della Festa. Le generazioni passate e quelle future si ritroveranno così, come comunità perennemente in cerca dei propri fondamenti culturali e delle proprie inclusioni sociali. È compito di ognuno di noi, in quanto umbro – conclude Guasticchi -, sostenere idealmente la macchina dei Ceri e spingerla verso l’obiettivo della più potente e significativa unificazione dell’intera regione sotto la forma della più aperta integrazione di popoli e di civiltà, di epoche e di storie”.

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