di Gino Goti

Un successo per la pizza, per la birra e per il “contorno” culturale proposto dal “gran maestro” Diego Mencaroni e dal suo allievo-attore Leandro Corbucci al 3° appuntamento con gastronomia e dialetto nella sede della Pro Ponte a Ponte San Giovanni. “Pane, pizza e olio” il tema della serata: bruschette, panzanella primaverile, torte al testo con affettati, due proposte della tradizione contadina: torta di grano e granturco e arvoltoli fatti dalle mani sapienti e dall'esperienza di Achille Mincigrucci di Torgiano. E poi le pizze di Alunni e del Nostrano e i numerosi assaggi di quelle partecipanti al concorso “Giropizze”- 1° Trofeo P.izza-P.ro-P.onte andato a Roberto Gnagnetti, al 2° posto Roberta Bombardi e terzo gradino del podio a Marina Venturi. Dodici gli agguerriti partecipanti alla gara che ha impegnato i tre forni messi a disposizione dalla Pro Ponte. Piacevole sorpresa di una birra artigianale prodotta all'ombra del Monastero benedettino di San Biagio, immerso nel verde delle colline intorno a Nocera Umbra. Solito gradimento per l'olio del frantoio Batta, le cui caratteristiche sono state illustrate dal titolare, recente vincitore della GOLD MEDAL BIOL, al concorso internazionale per olii biologici. La “cena culturale” si è conclusa con il torcolo di “Sangostanzo”, maritozzi farciti di nutella e con un enorme maritozzo in bella vista farcito al momento con la gustosa pasta di cioccolato e andato letteralmente a ruba. L'aspetto culturale, oltre alle digrassioni poetiche e letterarie di Mencaroni e Corbucci, prevedeva anche la proiezione di brevi filmati che documentavano la realizzazione della “pizza etrusca”, della torta al testo di grano e granturco e un agile video sulla produzione della birra artigianale cui ha fatto seguito un interessante intervento di “Giovanni”, il birraio da un simpatico aspetto di monaco benedettino, che ha spiegato ingredienti e qualità della birra prodotta proprio nei dintorni di Nocera per le preziose caratteristiche dell'acqua del territorio, già note peraltro dai tempi di San Francesco che si recava proprio a Nocera per “passare le acque” e da dove iniziò, malato, il viaggio di ritorno verso Assisi poco prima di morire, evento rievocato ogni anno dalla “Cavalcata di Satriano”.

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