"È con estrema riconoscenza che oggi presentiamo quanto Paola Pillitu ha voluto lasciare alla sua città, compiendo l’ultimo dei molti gesti di amore e generosità per cui verrà ricordata nella vita pubblica tifernate” : il lascito di cui Paola Pillitu ha fatto beneficiario attraverso la massima istituzione locale la sua comunità di nascita verrà valorizzato e impiegato, onorando le volontà di questa nostra illustre concittadina e di una famiglia che ha scritto pagine importanti di storia locale” ha detto il sindaco Luciano Bacchetta sottolineando come “Per il testamento l’Amministrazione comunale è erede dell’appartamento di Palazzo Pierleoni in Corso Vittorio Emanuele, proprietà storica sia di Paola che del padre Luigi, che ne fecero il loro studio” “e di quanto contenere“a partire dalle tele del Seicento e dagli stucchi con motivi floreali e faunistici di grande pregio” ha spiegato Pierfrancesco Zangarelli, erede testamentario insieme a Maria Teresa Cupella, che ha partecipato all’incontro con i giornalisti insieme all’erede Guido Meroni, al cugino Gianfranco Meroni, al vicesindaco Michele Bettarelli, al segretario comunale Bruno Decenti. “In questi spazi espressamente donati alla città perché siamo di fruizione culturale pubblica, stava prendendo forma quel centro studi Meroni-Pillitu a cui Paola teneva tanto” ha aggiunto Zangarelli, ricordando le pubblicazioni già edite tra cui “Un bacio alla Rosa Selvatica” di Ivan Teobaldelli, piece teatrale dedicata a Alice Hallgarten o l’inventario, in via di pubblicazione, del Collegio Serafini, di cui fu fondatore il suocero di Luigi Pillitu, Guido Meroni, una figura da riscoprire per Zangarelli che ha proposto di intestargli i ristrutturati giardini del Torrione di San Giacomo.

“Il Serafini stava molto a cuore a Paola: uno degli ultimi sforzi a cui si sottopose fu supervisionare il posizionamento di un’imponente lapide di Marco Tullio Bendini proveniente dalle mura dell’attuale sede del liceo classico”. Nel lascito c’è un immenso e importante materiale: non solo documentario ma anche oggettistica del periodo e collezioni che verranno trasferite dalle altre case di Paola Pillitu, così come dettagliatamente disposto nelle sue volontà. Un saggio di queste collezioni è già visibile nelle teche che occupano una sala dell’appartamento con ceramiche dell’Ottocento e del Novecento, pezzi di Baldelli e Derigù, collezioni di moda, cappelli e calzature degli anni Quaranta, molti dei quali erano appartenuti alla madre Iole. C’è anche una sezione dedicata all’arte moderna con quadri di De Gregori e Dottori, due opere provenienti dalla mostra di Fighille acquistate di recente ed alcune tele firmate da Maria Teresa Cupella, allieva di Dottori e dalla stessa Pillitu. Un repertorio di carattere etnico, proveniente da viaggi frequenti compiuti intorno al mondo, completa l’excurcus sul lascito. “La sua idea di Centro studi era in rete con la Pinacoteca e la Biblioteca” ha aggiunto Zangarelli, ribadendo l’intenzione di dare corso alla sua costituzione ufficiale in modo da rendere lo spazio vivo e vitale: con questo spirito abbiamo ospitato la conferenza stampa della manifestazione Calibro”. La conferenza stampa si è chiusa con la lettura di una poesia di Paola Pillitu dedicata alla madre dal titolo “Presagio”, trascritta nel ricordo che Maria Teresa Cupella ha distribuito ai presenti. “Abbiamo un appuntamento imminente con Paola e con la sua famiglia” ha annunciato il sindaco Bacchetta “l’intitolazione della piazzetta antistante il Cinema Vittoria alla memoria di Luigi Pillitu a cui avevamo lavorato insieme e che sarà il primo degli impegni mantenuti dai tifernati con la loro illustre concittadina”.

Condividi