PERUGIA – “Don Matteo” da Gubbio a Spoleto? L'ipotesi di un trasferimento per la popolare fiction tv accende la polemica a Gubbio, sua sede da dieci anni: sindaco, vescovo e operatori economici hanno scritto una dura lettera alla Lux Vide, nella quale si afferma anche che la città dei Ceri ha presentato un'offerta tecnico-economica “non inferiore a quella offerta da Spoleto, così come risulta dalla stampa".

Dalla città del Festival non arriva però nessuna conferma, ma si parla di accordi solo per “alcune puntate”.

 

Ecco, comunque, la missiva integrale partita da Gubbio:

 

“Egregio dottor Bernabei, abbiamo letto con stupore e sconcerto la sua missiva odierna, con cui parrebbe potersi chiudere una storia comune lunga più di 10 anni in sole poche righe. La Città di Gubbio, forte dell'unione straordinaria nello sforzo comune di proseguire lungo il sentiero della fiction “Don Matteo”, ha saputo comporre in tre settimane un'offerta tecnico-economica a dir poco stupefacente, non inferiore a quella offerta dalla città di Spoleto, così come risulta dalla stampa e da Voi non smentito. Consci del sistema viario infrastrutturale esistente per raggiungere la nostra Città e forti dell’esperienza maturata in tanti anni, ci saremmo addirittura spinti a proporre nell’incontro da noi richiesto, di individuare mezzi da mettere a disposizione  della produzione per i transfert con la vicina stazione di Fossato Di Vico. Considerando i tempi orribili in cui viviamo e la crisi economica che attanaglia e deprime in particolare anche la nostra area, quanto costruito unendo sacrifici ed impegni pubblici e privati meriterebbe non solo la massima attenzione, ma anche il massimo rispetto; rispetto non facilmente ravvisabile qualora venisse negata la possibilità stessa di presentare l'articolato pacchetto d'offerta in un incontro tra le parti, venendo liquidati con una semplice nota via email. Restiamo convinti che tanti anni di percorso comune e tutti gli sforzi prodotti durante questo lungo periodo, dalle Istituzioni e da tutte le componenti economiche cittadine, nonché il binomio inscindibile impostosi nell'immaginario tra la Città e le sue bellezze e le vicende di “Don Matteo”, non possano essere sacrificati in nome di distanze chilometriche risibili e supposte convenienze economiche. Non sfugge a tutti noi come non può sfuggire a Voi che l'allestimento ex novo di un set in luoghi nuovi, imponga operazioni e studi che sicuramente comportano, essi stessi, costi non trascurabili evidentemente non necessari a Gubbio. Così come sarebbe impensabile avere oggi il successo di “Don Matteo” senza l’idea di LuxVide e la serietà di Terence Hill, parimenti lo sarebbe se non vi fossero state le sincere e totali generosità  e disponibilità di una Città intera in tutte le sue componenti: un connubio che si sostanzia da anni nell’immagine limpida e rasserenante di una fiction che - cambiando così brutalmente location e luoghi- non è assurdo pensare ne possa trarre un forte danno di immagine, visto per di più che mai si è palesata né lasciata intendere l’esigenza opposta di cambiare scenari. Un’ immagine che sicuramente contribuirebbero a danneggiare anche gli inevitabili strascichi polemici che Gubbio sarebbe costretta a produrre, nonché i sentimenti di forte rabbia e sconcerto che gli Eugubini non tarderebbero a manifestare in tutte le sedi possibili ed immaginabili.  Le modalità con cui la decisione è stata comunicata, per di più, lasciano rammaricati: senza di fatto prendere in considerazione la nostra proposta, dopo giorni di rassicuranti e concilianti contatti, veniamo informati attraverso una casella di posta elettronica.  Lo sconcerto e il dispiacere non significano tuttavia una Città rassegnata a che le cose vadano in un certo modo; per questi motivi, rinnoviamo la piena disponibilità ad un incontro per scongiurare soluzioni imbarazzanti per tutti e trovarne di nuove e meno incomprensibili, dichiarandoci pronti ad altre iniziative di diverso genere in caso contrario. Con fiducia in un ripensamento ed un possibile accordo e con viva cordialità”.

 

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