Sistema rappresentanza in emergenza, non ripetiamo gli errori della politica
PERUGIA - “Dall’esito delle consultazioni elettorali emerge un dato evidente: tutti i sistemi di rappresentanza politica, sindacale, imprenditoriale, devono prendere atto di essere di fronte ad un bivio, scomparire o ricreare un rapporto diretto con la propria base” è il commento di Dino Piacentini, Presidente di Aniem – Associazione nazionale pmi edili manifatturiere – ai risultati delle elezioni politiche.
“Dobbiamo rimettere al centro delle attività i problemi e le possibili soluzioni, riformare dalle fondamenta schemi e metodi che sembravano intoccabili, riappropriarci di un linguaggio comprensibile e credibile, tornare nella società reale, abbandonando contesti chiusi e autoreferenziali. Se non si percepisce questa drammatica emergenza, l’intero sistema economico nazionale rischia di essere travolto in brevissimo tempo dallo stesso tsunami che ha investito la politica” continua Piacentini.
Secondo il presidente dell’Associazione in Umbria, Maurizio Giovannoni, “E’ con un nuovo approccio che si devono affrontare i temi del rilancio della produttività e dell'occupazione, a iniziare da una riflessione seria sul costo del lavoro che vede l’Italia paradossalmente tra i sistemi più onerosi e penalizzanti, ma con i livelli retributivi tra i più bassi in Europa. È quindi il caso di rivedere schemi che sembrano inattaccabili: è arrivato il momento di ripensare a un nuovo modello di relazioni industriali e liberare risorse che possono essere messe a disposizione sia dell'impresa e sia dei lavoratori, a prescindere da strumenti, come quelli della bilateralità, che hanno perso di vista i reali obiettivi per i quali sono nati”.

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