PERUGIA– La società del Rugby Perugia sta vivendo un momento d'oro. La prima squadra, la Barton Cus Perugia, guida il girone B del campionato nazionale di rugby maschile di serie B; la seconda, la Barton Senior, è quarta in quello di C (girone Umbria e Marche); le ragazze si sono unite al Terni, creando l'Umbria Rugby Ragazze,  prendendo parte a quello di A a 15 con buoni risultati; tutte le Under disputano con onore i rispettivi tornei o concentramenti. Insomma in casa del presidente Federico Baldinelli tutto sta procedendo al meglio e i dirigenti lavorano tenendo sempre un occhio ben aperto verso il futuro.

Il Rugby Perugia ha oltre 400 tesserati, molti dei quali sono legati al settore giovanile. In questi anni il movimento del minirugby che incremento ha avuto?

«È stato notevole nella nostra città - risponde Baldinelli - come del resto del paese, grazie alla visibilità registrata dal rugby nell'ultimo decennio. L'enorme attenzione del pubblico verso la Nazionale, tre "tutto esaurito" all'Olimpico nel 2012 e forse altrettanti nel 2013 non li fa nemmeno il calcio, non può non avere una ricaduta in termini di pratica attiva. Se prima era un successo poter schierare una squadra per tutte le categorie giovanili, adesso abbiamo almeno due squadre per tutte le Under dalla 14 in giù. L'Under 16 si sta facendo onore in Elite (la serie A di categoria, ndr) e va discretamente anche la 20 pur "orfana" dei '94, schierati con i Seniores».

La società del Rugby Perugia quanta attenzione dedica a queste giovani leve?

«Il settore giovanile - prosegue Baldinelli - assorbe molte delle nostre energie perché puntiamo molto sulla "filiera" per l'approdo in prima squadra. Certo il fenomeno del drop out, cioè degli abbandoni dell'attività sportiva, attorno ai 18 anni c'è, c'è sempre stato e purtroppo lo verifichiamo anche noi con alcuni ragazzi dalle grandi potenzialità sui quali avevamo puntato molto e che non hanno risposto alle aspettative. Sono comunque rimasti i più forti e i più tenaci: su di loro scommettiamo per il futuro della prima squadra che si prospetta niente male già dall'immediato. In fondo la nostra dimensione è dilettantistica e servono grosse doti, oltre che fisiche, di carattere per una disciplina che richiede grande impegno».

Che iniziative avete messo in campo per far avvicinare i giovani a questo sport?

«Tornando al Minirugby l'attività è in pieno svolgimento e chiunque vi si può avvicinare quando vuole. Il rapporto con le scuole può dirsi ormai consolidato da un decennio abbondante, specie con le elementari e con reciproca soddisfazione. Anche quest'anno poi - sottolinea infine il presidente del Rugby Perugia - stiamo mettendo in cantiere la grande festa di primavera con la quinta edizione del torneo nazionale di minirugby "Città di Perugia"; l'appuntamento è per domenica 19 maggio come sempre a Rugby City, ovvero Pian di Massiano per un giorno in versione completamente ovale».

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