Casa Grifo/ Cangi:"Orgoglioso di poter indossare questa maglia"
Barbara Isidori
E’arrivato nella giornata di oggi il primo rinforzo del Grifo. Si tratta di Francesco Cangi, nato a Città di Castello nel 1982, di professione terzino e partito da Cremona per vivere la sua avventura in biancorosso. “Appena ho ricevuto la chiamata da Perugia la mia volontà è stata quella di venire” ha detto il neo acquisto “Ho passato 6 mesi con la Cremonese e anche se non stato benissimo non ero in uscita e non avevo intenzione di andare via. Poi la chiamata del direttore ha sparigliato le carte in tavola e non potevo assolutamente dire di no”.
Anche perché un bel di sangue biancorosso gli scorre nelle vene. “Quando ero piccolo mio cugino che aveva l’abbonamento per la Curva mi portava a vedere il Perugia. Erano i tempi della serie A e in campo c’era anche il direttore Goretti. Insomma non posso che essere contento e spero che questa bella storia si concluda nel migliore dei modi”.
Dal girone A della Prima Divisione al girone B. Cosa cambia secondo Cangi? “Per prima cosa il pubblico. Nel girone B i campi sono pieni di tifosi e poi i valori tecnici sono senza dubbio superiori” ha commentato “Ci sono, infatti, almeno 4/5 squadre che possono fare la differenza e in questo gruppetto c’è sicuramente il Perugia. E sono certo che potremo raggiungere molti obiettivi mettendoci il massimo dell’impegno”.
Cangi arriva a rinforzare il pacchetto arretrato biancorosso. Grazie alla sua lunga esperienza passata in C1 indossando le casacche di Arezzo, Massese, Gallipoli, Verona e Cremonese. “Sono un terzino destro che all’occorrenza gioca anche a sinistra. Mi piace lavorare e voglio farlo con grande dedizione e volontà” ha detto ancora “Per quanto riguarda i moduli ho giocato nel 3-5-2 di mister Giannini a Gallipoli, nel 4-4-2 o nel 4-3-3. Campionati vinti? Tre. Uno ad Arezzo anche se ho giocato poco, Gallipoli e Verona”.
Prima giornata a Pian di Massiano e di incontro con i compagni e mister Camplone. “Ho giocato a lungo con Esposito a Verona, con Rantier e Russo. Per il resto ho affrontato tutti da avversari. Camplone non lo conosco personalmente ma ho sempre sentito parlare di lui come un allenatore molto preparato, che lavora molto in campo e che segue tutti gli aspetti della squadra”.




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