PERUGIA – Si è svolta a Palazzo Cesaroni l'audizione convocata dal presidente della Terza Commissione Massimo Buconi, su richiesta del consigliere Massimo Mantovani (http://goo.gl/ARSMG), sul disegno di legge della Giunta “Disposizioni in materia di ambiti territoriali di caccia”. Dagli interventi dei rappresentanti della Provincia di Perugia e Terni, delle associazioni EnalCaccia, Libera caccia, Anuu migratoristi, Arci caccia, Federcaccia e Cia è emersa una sostanziale contrarietà alla proposta di commissariare gli Atc (Coldiretti invece non sarebbe contraria a una breve commissariamento senza spese aggiuntive), unita ad alcune perplessità circa l'iter legislativo scelto, di cui in più casi è stata messa in dubbio la linearità.

GLI INTERVENTI. Franco Granocchia (Provincia di Perugia): “La Provincia non condivide la proposta della Giunta regionale perché la cancellazione delle Province non ci sarà e non si sa cosa succederà. Il 27 gennaio scadono i due Atc, siamo perché si rinnovino gli organismo degli Atc 1 e 2. Nessuna proroga perché la situazione attuale non si regge più, i mandati sono già scaduti e quindi bisogna rinnovare”.

Filippo Beco (Assessore Provincia di Terni): “Al termine della riunione svoltasi ieri in Provincia è emerso l'auspicio di un rinnovo degli Atc. La Provincia di Terni propone di prorogare le cariche attuali e di iniziare quanto prima il processo di rinnovamento”.

Paolo Baiardini (Eenalcaccia): “Condividiamo la volontà di riformare gli Atc, partendo però da un bilancio di quanto è stato fatto fino ad oggi. Ci è sembrato strano che la proposta di riforma della Giunta recasse lacune insanabili, come la previsione di un solo Atc regionale, al contrario di quanto previsto dalla legge nazionale. Siamo contrari al commissariamento, un atto di violenza verso ed associazioni di categoria. Gli Atc non sono formati da persone nominate, ma da rappresentanti delle categorie. Siamo nettamente contrari al commissariamento e la previsione di una fase transitoria ci lascia sbalorditi e preoccupati. Sappiamo che a primavera ci saranno le elezioni politiche. Mi chiedo come ci si aspetta di riformare gli Atc in pochi mesi senza un quadro di riferimento. Dobbiamo evitare una transitorietà che durerebbe anni. Venga ritirato il disegno di legge e si facciano le nomine quando le attuali cariche andranno a scadenza”.

Stefano Tacconi (Libera caccia): “Proponiamo di seguire l'iter normativo regolare e il regolamento attuativo. Il decreto sulle Province probabilmente non verrà convertito. Mi sfugge come la Giunta possa essersi sbilanciata nella previsione prima di un Atc unico regionale e poi in quella del commissariamento. Siamo di fronte ad un disegno di legge di due soli articoli che non ci dice nulla e non ci fa capire come dovrebbe funzionare il nuovo sistema. Ritengo scorretta la mancata partecipazione dell'atto con le categorie interessate. Siamo contrari al prolungamento del mandato degli Atc, serve rinnovamento per evitare che gli Atc si trasformino in ambiti di potere. Le Province procedano dunque con l'iter per la nomina dei nuovi comitati di gestione degli Atc, chiedendo a chi ne fa parte di indicare i propri candidati. Ci chiediamo poi se, alla luce delle nuove norme, la Provincia può ancora finanziare le funzioni degli Atc. Ogni eventuale revisione, anche del budget degli Atc, potrà essere affrontata senza problemi insieme alla associazioni”.

Eraldo Martelli (Anuu migratoristi): “Il rinnovo degli Ambiti di caccia deve avvenire alla scadenza naturale. Siamo contro la proroga in attesa della nuova legge e contro il commissariamento, due ipotesi che violerebbero le prescrizioni di legge. Rinnoviamo i 3 Atc, nel frattempo la nuova legge andrà avanti e noi collaboreremo per dei nuovi assetti migliori degli attuali. Quella della Giunta sembra una normativa 'contra personam' dopo che le precedenti proroghe dei presidenti sembravano invece atti 'ad personam'”.

Gianpaolo Zandrini (Arcicaccia Perugia): “Siamo contrari al commissariamento. Nel disegno di legge non ci sono risparmi di nessun tipo. No al commissariamento, applichiamo le leggi e andiamo al rinnovo”.

Franco Di Marco (Federcaccia Umbria): “Dei 30 mila cacciatori umbri pochissimi darebbero un giudizio positivo degli Atc in Umbria. Questo perché gli Atc sono stati caricati di funzioni improprie. Spesso si sono sostituiti alle associazioni venatorie. Necessario rivedere l'articolazione territoriale degli ambiti di caccia, dato che l'Atc 2 non è sub provinciale. Gli ambiti di caccia devono essere più piccoli e più numerosi ma avere solo funzioni gestionali. Su 1 milione di euro che pagano i cacciatori umbri oltre 50 per cento va per le spese di funzionamento. Alcune funzioni devono tornare a chi gestirà la caccia, Regione o Provincia che sia. Serve una riforma da fare in tempi brevissimi. Se serve una proroga deve essere limitata nel tempo e senza costi aggiuntivi”.

Leonardo Fontanella (Cia Umbria): “Dentro gli Atc abbiamo il massimo della democrazia esercitata in questo paese. Il nodo principale della questione sono i danni dei cinghiali e il rimborso dei danni all'agricoltura. Se vengono meno i momenti della rappresentanza si crea un problema. Vogliamo una razionalizzazione dei costi ma mantenendo una struttura che negli ultimi anni ha dato risultati in materia di gestione del territorio. Contrari al commissariamento, non smantellare un sistema che ha creato una azione importante di gestione e sorveglianza. Favorevoli al rinnovo degli organismi”.

Albano Agabiti (Coldiretti Umbria): “Il vero problema sono i danni della fauna selvatica. Negli ultimi due anni i danni sono fortemente in crescita. Non è il momento di utilizzare fondi pubblici per rifondere danni legati alla mancata capacita di gestione del settore. Quando si verificano danni in agricoltura si interrompono anche canali commerciali e si creano danno rilevanti. Servono misure straordinarie. Non ci può essere una proroga e un rinnovo degli organi mentre si porta avanti una riforma sarebbe inutile. Vorremmo subito una riforma che semplifichi e alleggerisca, riuscendo anche ad evitare i danni. Già a giugno abbiamo chiesto alla Giunta la convocazione di un 'tavolo verde straordinario', dato che era già chiaro l'incremento dei danni causati dai cinghiali. Non siamo contrari al commissariamento, a patto che sia breve e senza spese ulteriori”.

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