Era ora. Dopo la manifestazione del 20 e il suo composto ma accorato appello all’unità a sinistra, qualcosa si sta muovendo. Per l’8 ed il 9 dicembre a Roma, presso il complesso della nuova Fiera di Roma, sono stati convocati quelli che ormai vengono chiamati gli Stati generali della Sinistra. Si tratta di un appuntamento importante, per certi versi decisivo: una due giorni di dibattiti ed incontri per saggiare in via definitiva la volontà di marciare uniti a Sinistra. Da quella assemblea si aspettano decisioni importanti che diano un chiaro segnale della direzione imboccata. Fermo restando la necessità che si vada alla costruzione in tempi non biblici [Berlusconi] di un nuovo soggetto politico plurale della Sinistra, pare ormai scontata, nell’immediato, una fase intermedia che preveda la realizzazione di una federazione della sinistra, di tutta la sinistra, che coinvolga associazioni, movimenti e singoli cittadini. Questa Federazione ha un senso se fin da subito si caratterizza come tappa, come momento di un processo che porti alla nuova formazione della Sinistra. Per questo è necessario che assieme alla Federazione si vada alla definizione di una carta fondante della nuova sinistra, alla individuazione di un nome ed un simbolo comune, da spendere, attraverso la costituzione di liste comuni, fin dalle prossime elezioni amministrative della primavera del 2008, la formazione a tutti i livelli istituzionali di gruppi comuni con un unico portavoce [che splendido spettacolo al Senato quando, in fase di dichiarazione di voto finale sulla Finanziaria 2008, a nome della Sinistra, di tutta la Sinistra, ha preso la parola solo il senatore verde Ripamonti: ecco la Sinistra che parla con una sola voce]. Sono poi necessarie altre due decisioni.: la prima dare avvio ad una grande campagna di massa, popolare, chiamando tutti gli uomini e le donne interessati a partecipare alla definizione delle grandi scelte da prendere. La seconda, fare in modo che la Federazione sia un luogo dove si decide, un luogo che ha poteri, da qui la necessità che si metta in atto un progressivo processo di cessione di sovranità su specifiche materie o questioni, partendo da quelle dove vi sono già punti di vista comuni consolidati, da parte delle singole forze componenti la Federazione, nei confronti dalla Federazione stessa. L’Umbria, la Sinistra umbra, la sua esperienza di Tavolo unitario, avviata fin dall’estate scorsa, ha tutte le carte in regola per partecipare da protagonista al processo che si aprirà l’8 ed il 9 dicembre.

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