Grande folla a Gualdo Tadino per la cittadinanza onoraria ad Aurelie Filippetti
GUALDO TADINO - “Amo Gualdo Tadino, l’Umbria e l’Italia”. E’ con queste parole che il Ministro della Repubblica Francese della Cultura e della Comunicazione, Aurelie Filippetti ha salutato, riuscendo a stento a trattenere l’emozione, la numerosa platea intervenuta alla cerimonia di questa mattina presso la Chiesa Monumentale di San Francesco”.
Il Ministro è arrivato in Piazza Martiri della Libertà in tarda mattinata accolta da tantissima gente ed insieme al Sindaco di Gualdo Roberto Morroni, al Presidente della Giunta Regionale Catiuscia Marini ed alle autorità civili e militari ha deposto una corona al Monumento dei Caduti in Piazza Martiri.
Da lì il corteo si è spostato all’interno della Chiesa di San Francesco dove, dopo i saluti del Sindaco Morroni, del Presidente Marini e del Presidente Vicario dell’ANRP Michele Montagano, il Prefetto di Perugia Dott. Vincenzo Cardellicchio ha consegnato le otto Medaglie d’Onore ai cittadini gualdesi deportati ed internati nei lager nazisti. Hanno ricevuto la prestigiosa onorificenza Felice Sorana, Angelo Tittarelli, Avelio Codignoni, Sante Pascucci, Tonino Biscontini erede di Ivo Biscontini, Bruno Filippetti erede di Filippo Filippetti e il Ministro Aurelie per il nonno Tommaso Filippetti e per lo zio Mariano.
La Filippetti ha quindi ricevuto la cittadinanza onoraria dal Sindaco Morroni che ha voluto ringraziare il Ministro per la sua presenza a Gualdo “motivo di vanto ed orgoglio per tutta la comunità”, il Generale del Corpo d’Armata Giorgio Cornacchione, il Presidente Catiuscia Marini ed il Prefetto Vincenzo Cardellicchio “per aver concesso, in deroga al protocollo ministeriale, che la cerimonia si svolgesse in occasione della visita del Ministro Filippetti nella nostra città”.
Il Sindaco ha poi ringraziato il Presidente della Corte di Appello di Perugia Wladimiro De Nunzio, il Presidente dell’Anci Wladimiro Boccali, Sua Ecc.zza il Vescovo Mons. Domenico Sorrentino, il Presidente dell’ANRP Enzo Orlanducci e tutte le autorità civili e militari intervenuti alla cerimonia.
“Oggi è un grande giorno – ha dichiarato Morroni -, un momento memorabile ed esclusivo che unisce due esperienze cruciali che nel secolo scorso hanno segnato l’Europa come la seconda guerra mondiale ed il grande flusso migratorio. La storia della nostra comunità è storia di umanità, lavoro, impegno civile e politico, solidarietà, valori condivisi dalla famiglia Filippetti ed incarnati dalle figure di Tommaso, combattente per la libertà, e di Angelo, padre di Aurelie, fautore dello storico gemellaggio che lega la nostra città ad Audun-leTiche. E’ con un sentimento di ammirazione per il brillante e prestigioso percorso politico e per le qualità umane ed intellettuali – ha concluso il Sindaco – che abbiamo voluto conferire questa onorificenza ad Aurelie”.
La Filippetti ha poi preso la parola visibilmente emozionata suscitando grande commozione in tutti i presenti: “E’ un grande piacere per me essere qui oggi, dove c’è un pezzo del mio cuore, dove ci sono le mie radici, i miei ricordi da adolescente e dove nasce la mia famiglia. Ricevo con grandissimo piacere la cittadinanza onoraria di Gualdo Tadino che dedico in particolar modo a mio padre Angelo, che amava molto questa città con la quale ha voluto instaurare un solido e duraturo gemellaggio, e a mio nonno Tommaso che ha lavorato nelle miniere ed ha combattuto per la libertà. Oggi l’Europa – ha concluso il Ministro – è in grande difficoltà, ma è in pace e noi non dobbiamo mai dimenticare il coraggio di chi ha combattuto per questo”.
Al termine della cerimonia la Filippetti ha visitato il Museo Regionale dell’Emigrazione - dove campeggia la dicitura “servivano braccia, arrivarono uomini” ricordata dal Sindaco per testimoniare come l’emigrazione rappresenti una parte molto importante della storia di questa comunità - e il Museo Civico Rocca Flea, per poi ripartire con il vivo ricordo di una giornata ricca di emozioni trascorsa nella sua terra di origine.
Il saluto integrale della Presidente Marini: "l'Umbria e Gualdo Tadino orgogliosi di lei"
"Con orgoglio e profondo affetto le rivolgo a nome di tutta la comunità regionale e dell'istituzione che rappresento più che il benvenuta, bentornata in Umbria, nella sua Gualdo Tadino". Ha concluso con queste parole la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il suo saluto al Ministro della cultura e delle comunicazioni della Repubblica di Francia, Aurelie Filippetti, al termine della cerimonia di consegna della Medaglia d'Onore della Presidenza della Repubblica concessa ai reduci e sopravvissuti dei campi di sterminio nazisti, tra i quali il nonno Tommaso e due zii del Ministro Filippetti, cui è stata attribuita anche la cittadinanza onoraria di Gualdo Tadino.
"Non le nascondo che c'è in tutti noi umbri - ha affermato la presidente Marini - un po' d'orgoglio nel sapere che lei, figlia della nostra terra, sia oggi Ministro della Repubblica di Francia, terra dove suo nonno si recò per trovare lavoro e dare così un futuro più sereno alla sua famiglia. Ed a ciò si aggiunge anche il mio apprezzamento per il fatto che lei sia una donna, segno di una sempre maggiore sensibilità verso la concreta affermazione del principio di parità cui l'Europa tiene in particolar modo".
Nel ricordare il grande contributo dato dalle migliaia e migliaia di emigrati umbri per la crescita e lo sviluppo dei tanti Paesi in cui emigrarono - molti dei quali in Francia, come la famiglia Filippetti - la presidente Marini ha ricordato al Ministro, come proprio "suo nonno Tommaso dedicò la sua vita al lavoro, ma anche alla ferma opposizione al tragico periodo fascista e nazista che ci portarono alla seconda guerra mondiale. Emigrato, partigiano e vittima dell'orribile realtà dei campi di concentramento dove trovò la morte, egli ha incarnato l'identità più vera dell'Umbria".
"La storia dell'emigrazione umbra, che lei conosce a fondo - ha detto la presidente rivolgendosi al Ministro Filippetti - è una storia di grandi sacrifici, che ha interessato migliaia e migliaia di nostri corregionali, costretti dalla povertà di allora ad intraprendere i "viaggi della speranza". In tanti trovarono un lavoro lontano dalle loro terre di nascita, che non hanno però mai dimenticato, così come noi oggi serbiamo un grande ricordo di quegli umbri che in giro per il mondo sono poi divenuti i nostri "ambasciatori".
"La sua personale storia, l'essere lei figlia di questa storia - ha aggiunto Marini - , ci fa dire quanto sia giusto costruire il presente e, soprattutto, il futuro con uno sguardo rivolto al passato. La storia degli italiani all'estero è una storia di sacrifici, di privazioni e perfino di sofferenze; ma è anche, oggi più che mai, una storia di affermazioni, di successi e di primati. La società umbra, i giovani in particolar modo, devono conoscere questo lato della storia della nostra regione che oggi da terra di emigrazione si è trasformata in terra di immigrazione.
"Ecco perché la nostra Regione anni fa ha deciso la creazione del Museo dell'Emigrazione proprio nella sua originaria Gualdo Tadino, che vuole essere - ha concluso la presidente Marini - un Centro Studi sul fenomeno delle migrazioni in Umbria".

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