di Daniele Bovi "Ogni volta che veniamo a Perugia vorremmo fosse per un motivo diverso". Così i genitori di Meredith Kercher, arrivati oggi in città in vista della dell'udienza preliminare di domani, durante la quale si costituiranno parte civile. Il padre, la madre e la sorella Stephanie, assistiti dall'avvocato Francesco Maresca, hanno incontrato oggi pomeriggio la stampa all'hotel Perusia la Villa. Una conferenza stampa brevissima e dai toni asciutti, dove i tre si sono limitati a leggere un sobrio comunicato, che lascia trasparire comunque tutto il dolore per l'uccisione della povera Mez e la sete di giustizia. "E' così facile capire perché Meredith avesse scelto questa bella città. Amava tutto dell'Italia, ma il fatto che avesse scleto Perugia più di ogni altra città dimostra quanto fosse importante per lei questo anno all'estero, per i suoi studi universitari. "Perugia - hanno proseguito i Kercher - è sicuramente un luogo di grabde cultura, un posto dove conoscere persone ed imparare. Avremmo voluto solamente che avesse avuto più tempo invece che la sua vita fosse interrotta così tragicamente. Forse avrebbe studiato più volentieri in Inghilterra se il nostro paese fosse stato famoso per il cioccolato come Perugia". "Mez era molto importante per molte persone, per il suo carattere spontaneo, sorridente ed altruista. Stiamo cercando con difficoltà di capire perché sia stata tolta in modo così crudele dall'affetto della sua famiglia". Hanno provato "ad immaginare come sarebbero state le cose se lei fose ancora qui". "Mez era una persona così genuina che quando pensiamo a lei e incontriamo i suoi amici non c'è bisogno di dire niente, ma basta un sorriso. Questo è il motivo per cui non può essere dimenticata". "Siamo soddisfatti - hanno detto i familiari al termine dell'incontro - che si sviluppi una nuova fase del processo sperando di arrivare ad una conclusione secondo giustizia per Meredith".

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