Malempo/ Cia: “Nelle campagne umbre danni per milioni di euro"
PERUGIA - Il maltempo ha messo in ginocchio anche l’agricoltura umbra. Coltivazioni e strutture devastate dalle acque. Aziende isolate, smottamenti, frane, allagamenti e pesanti disagi, strade di campagna cancellate, serre, stalle, fienili, cantine e magazzini interamente sommersi. Difficile, al momento, quantificare i danni subìti per effetto dell’esondazione di fiumi e torrenti in tutta la regione e, in primo luogo, nell’orvietano, nel marscianese e nella zona del Trasimeno anche se, ad una prima grossolana stima, i danni sembrano ammontare a decine di milioni di euro.
In tante aree dell’Umbria si è fatto sentire l’effetto positivo dei grandi invasi – Montedoglio e Corbara sul Tevere, diga di Valfabbrica sul Chiascio – che, fungendo da cassa di compensazione, hanno immagazzinato l’acqua impedendo il suo impetuoso deflusso. Il quadro, comunque, è estremamente allarmante e ripropone, in maniera ferma, l’esigenza di una valida opera di prevenzione e di una maggiore attenzione quando si interviene in aree particolarmente delicate come gli argini dei corsi d’acqua.
Lungo il Tevere, ad esempio, nei pressi di Marsciano i lavori per la realizzazione del metanodotto hanno accentuato la fragilità delle sponde rendendo ancor più critica la situazione; le acque hanno sommerso centinaia di ettari, cancellando strade rurali poderali, uccidendo il bestiame nelle stalle ed inondando tanti ettari di terreno appena seminati a cereali.
Nella zona di Orvieto il fiume Paglia, straripando, ha invaso un’ampia fascia di territorio, da Allerona Scalo all’uscita dell’autostrada: tante aziende agricole sono state letteralmente sommerse; l’acqua è penetrata nelle case, nelle stalle e nei magazzini arrecando danni ingenti soprattutto al bestiame ed alle macchine in alcuni casi mai più utilizzabili.
Inondazioni con pesanti ripercussioni per l’agricoltura anche nella zona del Trasimeno, in particolare nel territorio di Città della Pieve e di Panicale. In considerazione della gravità della situazione la Cia dell’Umbria chiede alla Regione di attivare immediatamente le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità naturale per le zone interessate e, al governo nazionale, di sospendere al più presto il pagamento delle tasse, dei contributi e dei mutui per le aziende agricole colpite.

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