PERUGIA – “La decisione della Commissione Europea di approvare l’acquisizione da parte di Outokumpu della ThyssenKrupp è una ulteriore tappa del percorso che porterà al definitivo passaggio di proprietà dell’industria umbra. Ritengo, in tal senso, positivo ed importante che ai fini della cessione sia stata reinserita la linea di produzione LBA2, a tutela dell’integrità del sito di Terni”. E’ quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in merito alla decisione assunta oggi dalla Commissione Europea che ha approvato l’acquisizione da parte di Outokumpu di Inoxum.
  
“Per la Regione, ed il complesso delle istituzioni umbre – prosegue la presidente Marini -, resta condizione imprescindibile che nel processo che porterà alla cessione delle acciaierie questa comprenda anche il Tubificio, quale parte integrante del sito di Terni. Come Regione riteniamo fondamentale ed importante che prosegua il lavoro del tavolo nazionale istituito dal Governo e dal Ministero dello sviluppo economico, al fine di chiedere formalmente al gruppo Outokumpu che la cessione avvenga effettivamente nel rispetto delle condizioni poste dalla Commissione Europea, a difesa dell’integrità del sito, e che il potenziale acquirente sia non solo un adeguato soggetto imprenditoriale del settore, ma offra le più ampie garanzie di mantenimento della stessa integrità dell’industria, della sua capacità produttiva e dei livelli occupazionali”.
 
“Prendo atto anche delle comunicazioni che mi ha formalizzato in una lettera a me indirizzata – aggiunge la presidente - il Presidente e Ceo Outokumpu, Mika Seitovirta, nella quale esprime la disponibilità ad inserire, appunto, nella cessione anche il tubificio.  Da parte della Giunta regionale, e mia personale, proseguirà il lavoro istituzionale che abbiamo avviato in queste settimane, volto a seguire costantemente la vicenda del passaggio di proprietà delle acciaierie, con tutta l’attenzione necessaria al fatto che si tratta della più grande industria umbra, ma anche – conclude Marini - di una industria strategica per l’Italia”.

Se la governatrice umbra è in qualche modo “soddisfatta” per la decisione scaturita a Bruxelles, maggiori perplessità vengono dimostrate dai lavoratori dell’Ast e dai sindacati che li rappresentano  che vogliono sviscerare la questione in modo più approfondito, per cui hanno proclamato un ora e mezzo di sciopero in concomitanza con le assemblee che si svolgeranno secondo il seguente calendario:  per il terzo turno di lavoro, dalle 22 alle 23,30. Per il primo turno, dalle 9,30 alle 11, e per il secondo turno e il turno unico, dalle 14 alle 15,30 di venerdì.

Al termine di queste assemblee le organizzazioni sindacali valuteranno se mobilitarsi o meno a seguito delle ultime novità.

Inoltre, nell'ambito della giornata di mobilitazione della Confederazione europea dei sindacati è già previsto per lunedì prossimo uno sciopero di tutte le sigle, con un presidio davanti al Tubificio.

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