“L'acciaio ternano è un'eccellenza mondiale. L'Unione europea deve salvaguardare le proprie ricchezze e non svenderle al primo squalo in cerca di affari compiacendo i sindacati tedeschi e la loro potente Cancelliera”. Federico Di Bartolo, nuovo coordinatore provinciale dell'Italia dei Valori di Terni, polemizza dopo la sentenza che obbligherebbe il colosso finlandese a sbarazzarsi dello stabilimento ternano.

“E' già assurdo che, per salvaguardare la libera concorrenza, Outokumpu debba essere costretta a cedere una parte del proprio gruppo, come se svendere la Terni consentisse la nascita di un nuovo competitor. Questa è una panzana che costa alla nostra città e a tutta l'Europa la perdita di un bene prezioso. E poi perché proprio Terni e non qualche altra costola meno strategica, nella fattispecie alcuni stabilimenti tedeschi?”

“Lascia infine desolati - conclude Di Bartolo - l'inconsistenza del governo italiano, che si pavoneggia del consenso dei mercati spremendo le nostre tasche e al momento di farsi valere si fa regolarmente mettere sotto. Ribadiamo il motto degli operai ternani: “Non si tocca neanche un bullone”. E' esattamente quello che la nostra regione deve urlare ad alta voce contro questo assurdo provvedimento”.

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