Rifondazione comunista di Perugia e i circoli dell’Alto Tevere, a seguito dell'incontro tenutosi a Roma sulla vicenda dello stabilimento Buitoni di Sansepolcro, continuano ad esprimere forte preoccupazione per la situazione che si sta determinando in una delle aziende più importanti del territorio. Il confronto svoltosi in Comune a Sansepolcro tra sindacati e istituzioni toscane, sebbene rappresenti un punto di partenza, è del tutto insufficiente. Serviva e serve un osservatorio stabile sul lavoro:  dopo le ristrutturazioni e dopo tutti i sacrifici fatti dalle maestranze non è accettabile che siano i lavoratori a dover pagare.

Un ulteriore ridimensionamento dei livelli occupazionali dell’azienda rischia di mettere in discussione l’economia e la tenuta sociale di un intero territorio. Nel ribadire il nostro pieno appoggio alle mobilitazioni che le lavoratrici e i lavoratori vorranno mettere in atto, chiediamo alla Regione dell’Umbria, alla Provincia di Perugia e a tutte le amministrazioni comunali dell’Alto Tevere Umbro di intervenire insieme alle Istituzioni toscane per salvare i posti di lavoro e il futuro produttivo dell’azienda, verificare le prospettive dei piani industriali, chiarire le intenzioni di Nestlè e salvaguardare un patrimonio industriale e occupazionale quale è lo stabilimento Buitoni per il sistema agroalimentare della valtiberina umbro-toscana e del Paese.

Enrico Flamini
Segretario Provinciale Prc-FdS Perugia

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