1 - “Cosa accade, però, nel momento in cui il quarantenne Giulio alias Valerio Mastandrea finisce per far scoprire alla compagna il proprio tradimento?”¸ 2 – “Sullo sfondo di una scuola romana si intrecciano le storie di un professore di storia dell’arte che ha perso la passione per il suo lavoro ed è inseguito da una sua vecchia alunna, di un giovane supplente di lettere che ce la mette tutta ...
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»Dal 4/10 al 10/10
Gli equilibristi
Regia: Ivano De Matteo
Genere: Drammatico
Spett. unico ore 21.15
Mercoledì 10 ottobre Spett. ore 18.30 - 21.15
Int.€5,50 - Rid. €4,50

Titolo originale: Gli equilibristi, Nazione: Italia, Anno: 2012, Genere: Drammatico, Durata: 100' Regia: Ivano De Matteo, Sito ufficiale: Cast: Valerio Mastandrea, Barbora Bobulova, Rosabel Laurenti Sellers, Maurizio Casagrande, Rolando Ravello, Grazia Schiavo, Antonio Gerardi, Antonella Attili, Stefano Masciolini, Giorgio Gobbi, Francesca Antonelli, Damir Todorovic, Antonio Tallura, Paola Tiziana Cruciani, Daniele La Leggia, Lupo De Matteo

Produzione: Rodeo Drive
Distribuzione: Medusa Distribuzione
Data di uscita: Venezia 2012
Trama:
Una moglie con le fattezze della Barbora Bobulova di “Immaturi” (2011), una casa in affitto, un’automobile acquistata a rate, un posto di lavoro fisso, un figlio piccolo interpretato da Lupo De Matteo e una figlia ribelle ma simpatica che suona in una rock band e cui concede anima e corpo la Rosabell Laurenti Sellers vista in “Femmine contro maschi” (2010) di Fausto Brizzi. Cosa accade, però, nel momento in cui il quarantenne Giulio alias Valerio Mastandrea finisce per far scoprire alla compagna il proprio tradimento? Accade che un uomo, di colpo, si trova a dover assaporare il labile confine tra benessere e povertà, cadendo nella tutt’altro che rassicurante giungla delle occupazioni sottopagate e senza contratto, dell’impossibilità di permettersi un’abitazione e delle dormite in macchina. Una giungla che, a quanto pare, nell’Italia (e non solo) d’inizio XXI secolo è divenuta l’involucro di non pochi padri separati e, di conseguenza, ridotti sul lastrico. Una giungla che, attraverso la disperata figura di Giulio, viene esplorata su celluloide dall’Ivano De Matteo visto nella serie televisiva “Romanzo criminale” nei panni di Puma, nonché regista de “L’ultimo stadio” (2002) con Giorgio Colangeli e “La bella gente” (2009) con Myriam e Antonio Catania. Tirando in ballo anche Maurizio Casagrande, Rolando Ravello e Paola Tiziana Cruciani in piccoli ruoli, ma puntando soprattutto sul cast principale, in ottima forma; al servizio di un efficace script – a firma dello stesso De Matteo insieme a Valentina Ferlan – sfruttato a dovere da una regia tutt’altro che disprezzabile (si pensi solo alla sequenza che si svolge nel parco dei giochi gonfiabili). Con la risultante di circa cento coinvolgenti minuti di visione che, se in un primo momento, complici le diverse battute e situazioni destinate a strappare risate allo spettatore, non sembrano affatto distaccarsi dal lodevole modo in cui, come di consueto, la Commedia all’italiana rielabora il dramma, finiscono per diventare sempre più duri, tristi e, di conseguenza, sinceri, man mano che si avviano verso l’epilogo.

»Dal 28/9 al 9/10
Il rosso e il blu
Regia: Giuseppe Piccioni
Genere: Drammatico
Merc. 3 Spett. unico ore 21.15
Da giovedì 4 Spett.unico ore 18.30

Int. €5,50 - Rid. €4,50

Nazione: Italia
Anno: 2012
Durata: 98'
Cast: Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Roberto Herlitzka, Nina Torresi, Alexandru Bindea, Elena Lietti, Lucia Mascino, Marco Casazza, Ionut Paun, Davide Giordano
Produzione: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Bianca Film
Distribuzione: Teodora Film
Il rosso e il blu
Due colori, utilizzati nella didattica per segnare altrettanti gradi d'errore con l'apposita e celebre matita a doppia mina con le rispettive punte ai lati opposti. Emblematica, nel tradurre iconograficamente il concetto, la fotografia della locandina riporta nella metà inferiore i tre protagonisti del corpo docente e in quella superiore, capovolti, un gruppo di studenti. Il senso sembra quindi quello delle facce della stessa medaglia, corresponsabili dello stato dell'educazione nel nostro Paese, al di là delle costanti difficoltà economiche (dalle attrezzature rotte alla mancanza di sedie) dovute a tagli governativi accompagnati da riforme quasi mai benedette. Adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo dell'insegnante, scrittore e giornalista Marco Lodoli, “Il Rosso e il blu” segna il nono lungometraggio di finzione del qui co-sceneggiatore e regista Giuseppe Piccioni, già apprezzato autore di “Cuori al verde”, “Fuori dal mondo” e “Luce dei miei occhi”. Per la maggior parte centrate sul singolo rapporto tra adulto e ragazzo, spezzettate in brevi episodi da un dinamico montaggio, quattro storie ruotano intorno ad una classe di un liceo della capitale. Da una parte, i genitori fanno da comparse assenti o evanescenti, in una miscela di ignoranza e arroganza, e l'alunno migliore è italiano di seconda generazione con padre e madre che puntano tutto sul suo futuro (la vicenda che lo riguarda è poco chiara, qualitativamente la più infelice). Dall'altra, a rappresentare l'istituto vediamo la preside (una Margherita Buy assidua attrice dei film di Piccioni) vestita “da vecchia”, rigida e auto frustrata - con un marito che tratta male, senza figli né animali domestici per scelta - ma pronta a slanci materni, e un giovane supplente appassionato e deontologicamente corretto quand'è sul limite del coinvolgimento (sono questi i due ritratti un po' più stereotipati) che fa da contraltare ad un grande, memorabile Roberto Herlitzka; lui interpreta invece un anziano docente colto e solitario misantropo che detesta i propri allievi, capace di gesti eccentrici e spassose battute al vetriolo: è sua la parte migliore dell'opera.

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