Rossi: "Mix scuola-nuove tecnologie per accrescere conoscenze giovani"
PERUGIA - "Occorre mettere a valore la confidenza dei giovani con le nuove tecnologie per aumentare sapere e conoscenze e, quindi, avere maggiori opportunità per far crescere i talenti, ricostruendo un legame tra il percorso di esperienza dei ragazzi e quello scolastico": lo ha detto l'assessore regionale all'innovazione e sistemi informativi, Gianluca Rossi, intervenendo oggi, a Perugia, al workshop "Scuola 2.0 in Umbria: modelli ed opportunità alla luce dell'Agenda Digitale Italiana".
"In questo ambito - ha detto Rossi - il ruolo della scuola è fondamentale perché le tecnologie e l'innovazione contribuiscano a liberare le energie creative presenti nella società, ad arricchire le persone e far crescere un Paese, potenziandone capacità di sviluppo e competitività. Computer, internet e software, da soli, non fanno la scuola più moderna e non sono la soluzione a fenomeni come quello dell'abbandono scolastico, che vede l'Italia al quarto posto in Europa. Sono però strumenti che appartengono all'esperienza della 'generazione digitale' e che impongono agli educatori di oggi di operare in uno scenario inedito. Parte da qui la sfida dell'Agenda digitale europea, italiana ed umbra, è infatti di due giorni fa la firma del protocollo sottoscritto tra Ministero per l'istruzione, Regione Umbria e Ufficio scolastico regionale dell'Umbria per il Piano nazionale della scuola digitale" - ha ricordato Rossi.
Rossi si è poi soffermato sul "quadro impietoso" dell'Italia fatto dall'Ocse relativamente all'istruzione da cui emerge che l'Italia è fra i Paesi che stanziano meno risorse pubbliche per l'istruzione sul totale del PIL (il 4,7% contro una media Ocse del 5,8%), con una spesa per l'istruzione su quella pubblica complessiva che la classifica al penultimo posto (media Ocse è del 13%, in Italia ci si ferma al 9% in calo rispetto al 2000). Sempre dal rapporto emerge come l'età media degli insegnanti sia troppo alta (i maestri elementari di età inferiore ai 40 anni rappresentano il 21,6%, mentre quelli con più di 50 anni sono il 45%, rispetto a una media Ocse rispettivamente del 41,7% e del 29,9% e a una media europea del 40,5% e del 29,9%) e vi sia una scarsa sinergia tra scuola e mondo del lavoro (quasi un giovane su 4, nella fascia compresa fra i 15 e i 29 anni, non studia e non ha un lavoro. I famosi NEET (Not in Education, Employment or Training).
"Questo - secondo l'assessore - ci consegna una responsabilità maggiore che nel passato, imponendoci di investire soprattutto nella costruzione di un ambiente culturale e multidisciplinare in grado di accogliere l'innovazione ed il cambiamento. Per fare questo è necessario mobilitare il mondo della scuola, le risorse umane e il personale, restituendo valore sociale alla catena del sapere. Compito della scuola - ha concluso - è di integrare le diverse formazioni, insegnare ad imparare, insegnare a condividere e diventare esseri sociali".

Recent comments
12 years 12 weeks ago
12 years 12 weeks ago
12 years 12 weeks ago
12 years 12 weeks ago
12 years 12 weeks ago
12 years 12 weeks ago
12 years 12 weeks ago
12 years 12 weeks ago
12 years 12 weeks ago
12 years 12 weeks ago