di Vanda  Scarpelli*

PERUGIA - Si è riunito in data 17 settembre il coordinamento regionale della FP CGIL dei lavoratori e delle lavoratrici della cooperazione sociale, che ha preso atto della difficile fase nella quale si trova il welfare locale e i lavoratori e le lavoratrici della cooperazione umbra.

I provvedimenti della spending review agiscono pesantemente sulla riduzione dei servizi pubblici, in particolare su quelli rivolti alla persona, dove la presenza degli operatori della cooperazione è particolarmente consistente.
Tagli lineari alle risorse che determinano un ulteriore appesantimento delle condizioni materiali dei lavoratori che hanno già subito riduzioni della propria attività, dovute alla contrazione dei servizi, già effettuati nei mesi precedenti, richiesti dalle Asl e dai comuni.
Non vi è dubbio che la pesante situazione determinata dai provvedimenti governativi ha introdotto ulteriori difficoltà al mondo della cooperazione sociale: prestazioni che non sempre vengono liquidate in tempo utile, creando difficoltà di liquidità alle singole cooperative, “rimodulazioni” dei servizi che, di fatto, si traducono in riduzione di ore lavorate. 
Il taglio del 5% previsto dalle disposizioni del governo Monti sugli appalti in essere non può definirsi come taglio incondizionato al lavoro ed è pertanto necessario da subito aprire un confronto con tutte le imprese per definire le azioni necessarie al mantenimento dei livelli occupazionali e contemporaneamente la definizioni di possibili azioni di razionalizzazione dell’organizzazione delle imprese.

 

Ma ci sono problemi che attengono al sistema più complessivo della cooperazione umbra: come la stessa intende porsi, come intende rifondarsi in questa fase di forte criticità della spesa pubblica. Come intende far fede agli impegni contrattuali, attraverso l’applicazione piena  del CCNL,  che non trova ancora compiuto riscontro nei singoli  luoghi di lavoro e  nelle  singole  aziende, come intende valorizzare la professionalità dei propri operatori; come intende riorganizzare i servizi che rende alla collettività.
Il rispetto delle regole, come  dimostrano le  recenti vicende  di alcune cooperative  ternane, è lo strumento essenziale  per  far fronte  per  combattere  le  cosiddette  imprese“spurie”.
Rispetto delle regole significa anche rispetto degli aumenti economici: la contrazione dei servizi non può ricadere solo sui lavoratori e sulla qualità del lavoro prestato e pertanto non possiamo accettare la richiesta fatta dalle centrali cooperative di “deregolamentazione” complessiva delle norme contrattuali e quindi l'annullamento dell’aumento previsto dal CCNL di “ben” 20 euro mensili.

Alla politica, alla giunta regionale, ai comuni chiediamo maggiore attenzione: non bastano le gare – giuste e doverose, non basta la definizione di una procedura indispensabile come quella dell’accreditamento, che dovrebbe ammettere imprese sociali sane; serve che ci sia una presa di coscienza che le prestazioni sono un patrimonio prezioso di professionalità che viene messo in campo, sono  lavoratori e lavoratrici che non possono essere abbandonati a sé stessi, che non possono scomparire nelle contraddizioni fra spending review, politiche del governo nazionale e ritardi nelle scelte locali.

 

Per questo, i lavoratori e le lavoratrici hanno condiviso la  scelta  di aderire  allo sciopero dei servizi pubblici proclamato dalla FP CGIL per  il prossimo  28 settembre ed intendono mettere in campo una vertenza regionale, che coinvolgerà i singoli luoghi di lavoro, per rivendicare il mantenimento occupazionale, la valorizzazione professionale, il rispetto del contratto nazionale di lavoro a partire dal superamento del salario “a ore”.
Lo sciopero è un diritto costituzionale e pertanto come FP CGIL dell’Umbria  chiediamo il pieno rispetto degli accordi siglati tra le parti sui servizi minimi essenziali da tutelare, non siamo contro i cittadini, non vogliamo penalizzare o colpire i più deboli, ma non possiamo accettare che un diritto costituzionalmente riconosciuto venga  disatteso o peggio non riconosciuto.

*FP CGIL UMBRIA

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